Oggi sono triste.
Incrocio le altre macchine e scorgo, sui volti dei miei fratelli, rughe di preoccupazione.
C'è lamiera e società tra di noi, a impedire di mettere una mano sulla spalla e dire "Non ti preoccupare!", frase inutilmente incoraggiante.
E invidio gli uccelli.
Sono tre metri sopra di noi, liberi da questa gravità che ci schiaccia nel fango, lontani dai veleni che ci somministriamo masochisticamente.
Solo tre metri, per il loro mondo senza problemi.
Composta martedì 10 novembre 2009
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