Scritta da: Giuseppe Donadei
in Frasi & Aforismi (Tristezza)
La vera tragedia è quando il motivo della tua gioia e la causa del tuo dolore sono seduti sulla stessa sedia.
Composta lunedì 3 dicembre 2012
Qui trovi un'ampia raccolta di frasi e aforismi sulla tristezza e sull'essere tristi. Tra queste righe troverai il racconto di uno stato d'animo particolarmente difficile da gestire che porta allo sconforto, al pianto, alla disperazione e all'amarezza. Usare le parole giuste può essere importante per far capire la tristezza che si prova in un certo momento.
La vera tragedia è quando il motivo della tua gioia e la causa del tuo dolore sono seduti sulla stessa sedia.
Nella vita ci sono cadute dalle quali non ci si rialza più. Ma s'impara semplicemente a camminare in ginocchio.
Cammino per strade ormai deserte,
la città addobbata a festa già dorme,
decorazioni e luci natalizie
risplendono ad ogni angolo
riportando alla mente tristi pensieri,
mi nascondo, da questa felicità non cercata,
rifugiandomi nel silenzio della notte,
un silenzio freddo come il ghiaccio,
pungente come le spine di una rosa
e vero come le mie lacrime.
Monterai la guardia a questa rupe del tuo dolore, ritto contro di essa, privato del sonno, senza piegare le membra, poiché non conosce pietà il cuore di Zeus: aspro è chiunque da poco tempo abbia assaggiato il potere.
Dolore? Attimi di vita persi nel vento!
E proprio quando pensi che hai smesso di piangere, ecco che ricominci daccapo!
Lasciami! Lasciami! Io son troppo puro per te, non mi toccare! Non era proprio ora divenuto perfetto il mio mondo? La mia pelle è troppo pura per le tue mani! Lasciami! Stupido, balordo ottuso d'un giorno. Non è la mezzanotte più chiara? I signori della terra devono essere i più puri, i più sconosciuti, i più forti, le anime di mezzanotte sono più chiare e profonde di qualunque giorno. O giorno, tu brancichi verso di me! Cerchi a tastoni la mia felicità. Son per te ricco, solitario, un tesoro solitario, una camera dei forzieri? O mondo, tu vuoi me? Son io per te montano? Son per te spirituale? Son per te divino? Ma giorno e mondo, voi siete troppo goffi, abbiate mani più accorte, tendetele verso una più profonda felicità, verso una più profonda infelicità, tendetele verso qualche Dio. Non tendetele verso di me. La mia infelicità, la mia felicità, è profonda, o giorno bizzarro. Ma io non sono un Dio, non l'inferno di un Dio, profondo è il suo dolore.
Certi giorni il mio cuore è disordinato e freddo come la nebbia.
Talvolta, i pensieri sono frammenti taglienti, che feriscono. E senza pietà, infieriscono.
Sono una di quelle persone che non si accontenta mai di se stesso, non vado mai bene per i miei standard, mi sembra sempre di fare schifo in tutto.