Andare a votare è come firmare una piena liberatoria ad un chirurgo che ti opererà sbagliando sicuramente intervento, e senza essere coperto da assicurazione.
Un paese con uno stato che permette che i suoi cittadini si uccidano è un paese dove vige la pena di morte.
Ormai è talmente in basso la politica che per trovarla dobbiamo chinarci molto, e chi si china molto non la vede ma la sente dietro.
È previsto un intervento chirurgico gratuito di massa per gli italiani, verranno applicate due maniglie sulla parte posteriore bassa del corpo, servirà a farsi prendere per il culo meglio.
È più utile al paese un anziano pensionato che coltiva l'orto o porta i nipotini a scuola che un nuovo arrivato in politica.
L'italia è una grande spiaggia dove ci sono cento bagnanti e centodieci bagnini che non sanno nuotare, i bagnanti sono gli italiani, i bagnini sono i politici.
Non siamo più soltanto santi poeti e navigatori, siamo diventati anche un popolo di salvatori della patria, soprattutto se per salvare la patria si intende il candidarsi in politica.
Lo stato non c'è stato. Siamo proprio certi che la parte marcia dello stato abbia fatto molte meno vittime del terrorismo?
Molti di noi parlano di reagire, di creare insieme un paese migliore, ma alla fine l'unica persona con cui vanno d'accordo è quella che vedono quando si guardano allo specchio.
Il suicidio ha un grosso difetto, spesso fa morire chi invece dovrebbe vivere e lascia vivo chi dovrebbe morire, a meno che non intervenga fratello omicidio con delega di giustizia a pareggiare i conti.