Scritta da: Andrea Manfrè
Grand'uomo e quegli che fa cose degne d'esser scritte, e scrive cose degnissime d'esser fatte.
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Grand'uomo e quegli che fa cose degne d'esser scritte, e scrive cose degnissime d'esser fatte.
Chi vuol essere supportato unicamente, e non sopportare, può andare in cerca dell'isola di Robinson ed ivi abitar, se la trova.
Sii civile, ma non affettato; cortese, ma non troppo cerimonioso; penetrante, ma non sottile; diligente, ma non minuto; complice ma non sciocco.
Il giuoco vizioso mostro di molti ceffi. L'accanita avarizia; l'ira sregolata, impetuosa, e frequente; il pericolo di ingannare e frodare, ed esser ingannato e frodato; la perdita lagrimevol del tempo; i dispiaceri occorrendo, degli amici; il pregiudizio della sanità, lo scialacquo per lo più, del perduto non solo ma ancor acquistato denaro: sono i ceffi di questo mostro.
La croce è la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto cristiano; ed è la strada io scabrosa insiememente e più piana per giungere al cielo.
Uomo vizioso e ignorante è il peso più grave cui questa terra sostenga.
Parecchie volte il timore genera ardire, e la debolezza Costanza.
Il disprezzare altrui non solamente è figliuolo di gran superbia, ma eziandio è segnale di piccol cuore.
Colui a cui è grave il tacere non è capace di cose grandi; e chi non apprese prima a tacere non saprà poi parlare.
Molti che lodano il lodevole non lo lodano per lodare, ma perché non lodandolo apparirebbono troppo irragionevoli, e troppo ingiusti.