Scritta da: Antonella Coletta
Non accetto consigli da chi non reputo sincero. Non ascolto neppure le parole. Il solo suono mi disturba. Non tollero intromissioni nell'anima da chi la sua non la mette mai in gioco.
Composta domenica 28 aprile 2013
Non accetto consigli da chi non reputo sincero. Non ascolto neppure le parole. Il solo suono mi disturba. Non tollero intromissioni nell'anima da chi la sua non la mette mai in gioco.
Si fa presto a chiudere i conti così come fanno alcune persone. Si fa presto a sbarrare porte e sputare sentenze. È così facile, tremendamente facile, per certe "anime assurde", formare un buco nero nei ricordi. Io non sono così, io non ce la faccio. Io il dolore lo mangio anche a colazione. Finché non passa. Del tutto.
Il destino mi liberi da coloro i quali giureranno di proteggermi. Saranno coloro che affonderanno il coltello alla prima occasione. Chi ti custodisce lo fa per sempre e lo fa "bene", non solo con un misto di fiato e finte parole.
E smettiamola con quest'animo da crocerossina che poi le piaghe le ritroviamo sulla nostra di pelle e sul nostro di cuore. Senza nessuno che ci pensi. Piantiamola col credere che le persone cambino. Di certo non migliorano come il vino, si rivelano per ciò che son sempre state. E non sarà, spesso, una bella sorpresa. Piantiamo un geranio in giuardino piuttosto. Darà più soddisfazione. Smettiamola col credere che certe azioni sono fatte con l'intento di attirarci. Chi ti ferisce non ti vuol mica bene, figurati se ti ama. E basta perdonare, a quello ci pensano i preti nelle confessioni. Bisogna alzare i tacchi ed andarse, ritrovare dignità propria e sorrisi. Non urlatelo l'addio. Risparmiate fiato per voi stesse. Almeno una volta.
Abbiamo avuto tutti belle parole, da piccoli. E sogni, e giochi simili al reale. Ed eravamo morbidi, nella pelle e nell'anima. E il borotalco era neve, la pappa un aeroplano, le ninne un viaggio e le coccole un grande amore. Le abbiamo imparate da grandi, "dai grandi", le brutte parole, le omissioni e le dannate colpe.
Abbiamo bisogno di risvegli dolci, di "buongiorno" che sappiano di casa e coccole. Di sorrisi e silenzi che parlino più forte delle parole. Che arrivino dentro e si adagino lì, sul cuore. Abbiamo bisogno di aprire gli occhi e sentire una mano accanto, una carezza, un semplice gesto. Di scendere dal letto col piedino giusto e sorridere piano e sempre. Allora sì che inizierà a filtrare un raggio di sole.
Non si può amare tutti. Ci si perde amando tutti. Si devono amare pochissime persone, incondizionatamente.
Non sono nata per le conclusioni io. Per quelle che fanno male. Per le chiusure. Sono piena di punti interrogativi, fatico ad infilarci le virgole in una storia. Figurati se siglo tutto con un punto.
Comunque andranno le cose, ovunque ti condurranno i tuoi passi, resti qui. Ad un passo dal cuore, ad una manciata di millimetri dall'anima. Nel profondo.
Di silenziosa tenerezza, non è mai morto nessuno. Circondatevi di questo. Di vita vera, di sogni colorati e brillanti, anche irrealizzabili. Di pagine di libri, di foglie sul selciato. Di profumo di sugo sul fuoco, di fusa del vostro gatto, di sguardi per strada e di pochi amici sinceri. Fate un tuffo nella tenerezza.