Scritta da: Antonio Recanatini
Sarò per sempre il cantore dei prigionieri, degli oppressi, dei calpestati, dei disadattati e dei deboli. Non credo sia una scelta di vita, ma l'indole di un animo ribelle.
Composta domenica 9 gennaio 2011
Sarò per sempre il cantore dei prigionieri, degli oppressi, dei calpestati, dei disadattati e dei deboli. Non credo sia una scelta di vita, ma l'indole di un animo ribelle.
Il tuo silenzio è la mia coscienza che brulica.
Se mi chiederai quanto sia importante il mio amore per te, probabilmente non saprò risponderti, ma posso garantirti che il tuo viso è la copertina del libro sulla mia vita.
Sempre e comunque a modo mio, scontroso con la banalità, spontaneo e indisponente con la realtà. Posso attirare malevolenza e ostilità, ma non ho mai abbagliato con una luce che non fosse mia o per ciò che non potrei mai essere.
Si differenzia la logica come si differenzia la verità, ognuno con la propria angolazione quindi solo il confronto potrebbe farci elevare.
Il confronto si legittima con la comunicazione che oggi si è persa dentro la scatola accesa a cena, come ogni sera, negandoci i sensi confessati sotto la luna piena. Solo degli idioti potrebbero scambiare la luna con la tv, a parte l'uomo.
L'amore è un sentimento selvaggio, quasi scortese, non bussa alla porta, non suona il campanello, entra in casa senza preavviso e siede a capotavola come padrone.
Non mi fanno paura cento idioti che parlano, ma i milioni di cretini che fanno eco.
La verità è un concetto troppo rivoluzionario per l'uomo.
È solo un caso che tu sia bianco o nero, è solo un caso che tu sia gay o etero, è solo un caso che tu sia diversamente abile o abile soltanto. Chi nota differenze si fa solo vanto della propria ignoranza.
Da tempo la realtà è diventata una favola, la favola un sogno, la rivoluzione un destino.