Scritta da: Rora_MaryCris
Dai ora basta coi pensieri catastrofici, ragazza: un po' di ottimismo! Dannazione, ma devo iniziare a spacciarlo!?
Composta mercoledì 27 ottobre 2010
Dai ora basta coi pensieri catastrofici, ragazza: un po' di ottimismo! Dannazione, ma devo iniziare a spacciarlo!?
Tsk! Credi di farmi paura? Pensi davvero che chinerò il capo e accetterò la tua decisione senza fiatare?
No. Io non mi arrendo, e sai perché?
Perché ricordo quello che hai detto una volta.
Se credi nella battaglia e vuoi combattere, fallo e dai il meglio di te;
se invece non ne vale la pena, rinfodera la spada e vattene.
Io sto combattendo a spada tratta!
Tu continua sulla tua strada se vuoi, io non mi muovo: dovrai schiacciarmi per passare!
Credo che subire un torto sia paragonabile al morso di zanzara: la puntura arriva come un colpo basso, scorretto inaspettato e senza un motivo apparente. Ci risulta insopportabile, ma cerchiamo di non pensarci dicendoci che non ne vale la pena o c'è il rischio di farci del male gratuito. Alla fine però cediamo all'impulso e non riusciamo a smettere di rimuginarci sopra, come quando facciamo una croce sul pizzico e nonostante tutto iniziamo a grattarci con frenesia, e non ci fermiamo più, nemmeno se inizia ad uscire il sangue... certo, fa male... e tanto... tuttavia, ci sembra anche di sentirci meglio... come quando non vogliamo accettare l'evidenza e ci inventiamo una scusa, una spiegazione satura di bugie che ci fa sentire sollevati.
L'odio si adatta al mio corpo, prende forma come un bambino indesiderato.
All'inizio il mio corpo lo rifiuta, panico e pianti mi levano il sonno, l'odio sembra attaccarsi direttamente al mio cuore per vivere.
Poi ho preso coscienza di lui, non l'ho più rifiutato e così lo sentivo distintamente muoversi dentro di me finché... si è trasformato: non più odio, non so come definirlo.
Perdono?
Indifferenza?
Proprio come quando aspetti un bambino, e non sai se sarà maschio o femmina fino al momento giusto.
Io aspetto quel momento...
Una volta mi hanno detto che la rabbia è troppo dolorosa e patetica, per questo non possiamo permetterci di agire in base ad essa.
Io dico che la rabbia sarà anche segno di debolezza, come la paura, e di certo ci tenterà con parole suadenti e sornione... tuttavia, in questo momento, mi sento come Eva: pronta a mordere la mela che mi viene offerta ed a godere del suo dolce sapore, senza preoccuparmi di quello che accadrà dopo...
Ieri qualche lacrima è scesa ancora, ma penso sia naturale... qualcosa si è rotto, rimettere i pezzi insieme non è facile perché alcuni sono andati persi mentre altri li rigiro tra le mani e non so cosa farci...
Quello che mi risulta davvero insopportabile è il freddo...
Ho perso il mio sole.
Ieri anche il cielo piangeva l'assenza del suo sole, ma per lui oggi risorgerà... e per me?
Il tempo, secondo il mio cellulare, s'è fermato a ieri... neanche lui vuole crederci, neanche lui sa come fare ad andare avanti...
i secondi passano ma il mio calendario s'è fermato a ieri, e non basta andare nelle impostazioni e correggere manualmente l'errore, come per il cellulare...
Ad un esame del sangue gli trovarono una vena creativa... incurabile!
"Quando ti hanno morsa, sapevo che cosa sarebbe successo. Ogni notte aspettavo che ti trasformassi, così avrei potuto portarti con me e proteggerti."
[...] "Quanto hai aspettato?"
Sarebbe stato terribilmente romantico se avesse avuto il coraggio di dirmelo guardandomi in faccia, invece chinò il capo e strisciò un piede tra le foglie: infinite possibilità di giorni felici.
"Non ho mai smesso."