Scritta da: Danut Gradinaru
La differenza tra vita e morte è solo un istante. Per questo bisogna viverlo intensamente.
Composta venerdì 21 gennaio 2011
La differenza tra vita e morte è solo un istante. Per questo bisogna viverlo intensamente.
Quando non sappiamo chi odiare, odiamo noi stessi.
Vivere ogni giorno, senza rimpianti, serve solo a non provare dolore, ma senza dolore non si impara a vivere.
Si può sopportare il dolore da soli, ma ci vogliono due persone per provare gioia.
Il mondo è di chi non sente. La condizione essenziale per essere un uomo pratico è la mancanza di sensibilità.
Non si ama mai qualcun altro; si ama ciò che c'è di se stessi in lui, o che si crede ci sia.
L'amore codardo che tutti noi proviamo per la libertà (libertà che, se la conoscessimo, troveremmo strana perché nuova, e la rifiuteremmo) è il vero indizio del peso della nostra schiavitù.
I sentimenti più dolorosi e le emozioni più pungenti, sono quelli assurdi: l'ansia di cose impossibili, proprio perché sono impossibili, la nostalgia di ciò che non c'è mai stato, il desiderio di ciò che potrebbe essere stato, la pena di non essere un altro, l'insoddisfazione per l'esistenza del mondo.
Il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente.
C'è un tempo in cui devi lasciare i vestiti, quelli che hanno già la forma abituale del tuo corpo, e dimenticare il solito cammino, che sempre ci porta negli stessi luoghi. È l'ora del passaggio: e se noi non osiamo farlo, resteremo sempre lontani da noi stessi.