Scritta da: Davide Capelli
Sono ormai arrivato al punto che mi son rotto le palle di rompermi le palle.
Composta venerdì 8 marzo 1996
Sono ormai arrivato al punto che mi son rotto le palle di rompermi le palle.
Malgrado gli anni e le distanze, ci sono persone che non si dimenticheranno mai.
Si aspetta sempre. Siamo tutti in balia di un'eterna attesa di qualcosa che poi, non accade mai.
La mia è una timidezza fatta da silenzi e paure...
-Ei... secondo te ci sarà qualcuno di veramente felice?
-Secondo me no... Finché esistono i sogni e le ambizioni no.
-E chi realizza i propri sogni?
-Se ne porrà un altro tanto. E continuerà a essere infelice.
-E perché siamo cosi scemi da cercare l'infelicità?
-Perché cerchiamo di puntare sempre in alto. E noi non siamo fatti per volare.
Per comprendere la Sofferenza... Bisogna prima esserne Vittima.
... è come quando stai leggendo un libro che ti piace e ti affretti perché sei curioso del finale... Puoi provare emozioni che ti portano a rileggere; vuoi capire anche le sottili sfumature, provare la stessa eccitazione. Puoi rimanere deluso e torni a rileggere ma solo perché forse non hai capito, ti aspettavi qualcosa di diverso. Puoi avere la voglia di chiuderlo e dimenticare la sua esistenza lasciandolo impolverare su uno scaffale.
Amo la pioggia, il suo profumo, amo le note che produce quando si infrange sul tetto.
I Dolori arricchiscono chi li subisce e impoveriscono chi li crea.
Ho sempre avuto la profonda, radicata convinzione di non essere una persona come tutte le altre, e che ci sia una fantastica, eccitante nuova vita che mi attende dietro l'angolo.