Scritta da: Staff PensieriParole
La terra è bellissima, azzurra e non ci sono confini o frontiere.
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La terra è bellissima, azzurra e non ci sono confini o frontiere.
La sera, come tutte le sere, venne la sera. Non c'è niente da fare: quella è una cosa che non guarda in faccia a nessuno. Succede e basta. Non importa che razza di giorno arriva a spegnere. Magari era stato un giorno eccezionale, ma non cambia nulla. Arriva e lo spegne. Amen. Così anche quella sera, come tutte le sere, venne sera.
Come e dimmi, perché, sei entrato qui dentro?
Sulle ali leggere dell'Amore ho scavalcato questi muri. L'Amore non teme ostacoli di pietra. Amore quando a una cosa tende, è ardimentoso e pronto.
Dove posso fuggire dalla tua faccia?
Se ascendessi al cielo, là saresti;
e se stendessi il mio giaciglio
nello Sceol, ecco, saresti là.
Se prendessi le ali dell'aurora
per risalire nel mare più remoto
anche là, la tua propria mano
mi guiderebbe e la tua destra
mi afferrerebbe. E se dicessi "di sicuro
le tenebre mi afferreranno presto"
la notte mi sarebbe luce
all'intorno. Nemmeno le tenebre
stesse sarebbero troppo oscure per te,
ma la notte splenderebbe proprio
come splende il giorno.
Tutto ciò che ho fatto prima del 27 maggio 1999, è stato un'illusione, esistere senza vivere. Mia figlia, la nascita di mia figlia mi ha dato la vita.
Sei il sogno che comincia nel momento in cui mi sveglio...
Ho molto da dire, ma lo lascio a te. Lo lascio a quelli che meglio di me hanno la capacità di elaborare il proprio scontento, i fatti per sostanziarlo e la pazienza di dibattere dell'impossibile deprogrammazione dei proprietari delle piantagioni, dei loro operai e dei loro schiavi. Gli schiavi nati nel proprio mondo, che non si domandano nulla, inconsapevoli dell'approvazione, da parte della propria generazione, di un atteggiamento alla "è così che va il mondo", derubati di una cultura della penna, nati in una penna che perde l'inchiostro, ma che si ricarica con la razzia dei beni effimeri e la preghiera per il superfluo attraverso la fede dettata dai signori feudali. "Prendere o lasciare", "mangia questa minestra o salta dalla finestra", "ti ho messo al mondo e dal mondo posso toglierti", "sarò io a giudicare". Nessun istinto di fuga, solo un gran trascinarsi gli uni sugli altri dentro una sovrappopolata cisterna, stesi nell'attesa di mangiare più di quel che occorre, e desiderosi di averne di più perché non si sa mai se risuccederà. Procreare, mangiare, aspettare, lamentarsi, pregare.
Mi piace mantenere opinioni forti senza argomenti per sostenerle al di fuori della mia connaturata sincerità. Mi piace la sincerità. Mi manca la sincerità. Queste non sono opinioni. Queste non sono parole di saggezza, questa è solo una denuncia per la mia mancanza di istruzione formale, per la mia mancanza di ispirazione, per la mia logorante ricerca di affetto e per la mia convenzionale vergogna nei confronti dei molti che hanno più o meno la mia età. Non è neppure una poesia. È solo un gran mucchio di merda. Come me.
Alla sera della vita ciò che conta è avere amato.
Quelli della patatina.