Scritta da: C. De Padua Visconti
in Frasi & Aforismi (Vita)
La vita è dura ed io, come antidoto, mi cibo di sogni e mi disseto di speranze.
Composta giovedì 11 giugno 2015
La vita è dura ed io, come antidoto, mi cibo di sogni e mi disseto di speranze.
Nel caotico vivere contemporaneo, abbiamo dimenticato l'importanza del silenzio.
La vita è una cosa assurda. Ma se si vive abbastanza a lungo, non ci si sorprende di nulla.
Sorrideva, e quando sorrideva il suo viso era come una finestra spalancata.
Prima o poi, l'oceano del tempo ci restituisce i ricordi che vi seppelliamo.
Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito. Perché la lettura è un'immortalità all'indietro.
Aveva, come altre persone, l'abitudine di sorridere esageratamente quando voleva trattenere il pianto.
La vita ci assegna senza possibilità di scelta i genitori, i fratelli e gli altri parenti, l'unica e vera alternativa che ci offre è quella di poter scegliere i nostri amici. Se qualcuno non ti ama ti amerà qualcun altro. Goditi l'amore delle persone che ti vogliono bene, condividilo con loro e dedicagli il tuo.
Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia.
Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscità a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e sopratuttto quanto più desiderea: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell'istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.
Si finisce per diventare ciò che si vede negli occhi di quelli che di desiderano.