Frasi preferite da D. Brizet

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A volte, la mancanza di equilibrio, trascina ad aprire finestre nel mondo della fragilità, dello sconforto, della solitudine. È come percorrere strade nuove asfaltate, prive della linea tratteggiata. Deviano stabilità per la correzione di guida. Cosicché, dolore e sofferenza, aiuteranno il tempo a non esporsi più in quelle finestre, ma a capire la giusta strada tracciata dal nostro destino.
Composta martedì 3 giugno 2014
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    Scritta da: Carla Compierchio
    Prenditi sempre cura di te: della tua mente, dei tuoi pensieri, perché poi si tramuteranno in parole. E cura le tue parole, perché poi si tramuteranno in fatti, in azioni. E cura anche le tue azioni, perché faranno parte delle altrui e tue abitudini. Cura pure le tue abitudini perché formeranno il tuo carattere. E infine cura il tuo carattere, poni in primo piano il tuo cuore, ascoltalo, perché è da ciò che lui ti sussurrerà che dipenderà il tuo destino.
    Composta lunedì 30 novembre 2009
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      Scritta da: Marta Aleotti
      Mi sono seduta e ho pianto. Narra la leggenda che tutto ciò che cade nell'acqua di questo fiume, le foglie, gli insetti, le piume degli uccelli, si trasforma nelle pietre del suo letto.
      Ah, se solo potessi strapparmi il cuore dal petto e lanciarlo nella corrente, allora non ci sarebbero più dolore né nostalgia né ricordi.
      Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto. Il freddo dell'inverno mi ha fatto sentire le lacrime sul viso: lacrime calde che si sono confuse con le acque gelate che scorrono davanti a me. In qualche punto, il fiume si unisce con un altro, poi con un altro ancora, finché, lontano dai miei occhi e dal mio cuore, tutte le acque si confondono con il mare.
      Che le miei lacrime scorrano lontano, perché il mio amore non sappia mai che un giorno ho pianto per lui. Che le mie lacrime scivolino via, e solo allora dimenticherò il fiume Piedra, il monastero, la chiesa sui Pirenei, la bruma, i cammini che abbiamo percorso insieme.
      Dimenticherò le strade, le montagne e i campi dei miei sogni: sogni che mi appartenevano e che io non conoscevo.

      Ricordo il mio istante magico, quel momento in cui un "si" o un "no" può cambiare tutta la nostra esistenza. Sembra che sia accaduto tanto tempo fa, eppure è solo da una settimana che ho ritrovato il mio amato e l'ho perduto.
      Sulle sponde del fiume Piedra, ho scritto questa storia. Le mie mani erano gelate, le gambe intorpidite dalla posizione, e io avevo bisogno di fermarmi spesso.
      Forse l'amore ci fa invecchiare anzitempo e ci rende giovani quando la gioventù è passata. Ma come non rammentare quei momenti? Perciò ho scritto, per trasformare la tristezza in nostalgia e la solitudine in ricordi. Perché, dopo aver raccontato a me stessa questa storia, io la potessi lanciare nel fiume Piedra. Era questo l'insegnamento della donna che mi ha accolto. Allora, per ricordare le parole di una santa, "le acque avrebbero potuto spegnere ciò che il fuoco ha scritto".
      Tutte le storie d'amore sono uguali.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        È meglio soffrire come ho già fatto in precedenza... È meglio che mi lecchi le ferite come ho fatto in passato.
        Soffrirò giorno e notte, notte e giorno. E questo potrà durare settimane, mesi, forse anche un anno.
        Finché una mattina, al risveglio, mi renderò conto che sto pensando a qualcosa di diverso, e capirò che il peggio è ormai passato. Il cuore è affranto, ma si riprendrà e riuscirà a scorgere ancora la bellezza della vita. È già successo in precedenza e accadrà di nuovo...
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