Scritta da: libera poetante
È sbagliato giudicare un uomo dalle presone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili.
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È sbagliato giudicare un uomo dalle presone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili.
Scrivevo forever sulle pareti del tempo.
Cerca di essere uomo prima di essere gente.
Tu parti dal presupposto che meriti il meglio, e vivi di conseguenza.
Perché è così che ti frega, la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quand'è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva.
L'amore è quando sei fra le sue braccia, e hai la consapevolezza che in nessuna parte del mondo, esiste un posto migliore.
Anche per te darei qualcosa che non ho...
E vivere una notte lunga una vita... Avere il suo profumo ancora tra le dita...
Per sognarti devo averti vicino e vicino non è ancora abbastanza.
Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così, io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No.
Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatto tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.