Scritta da: Elisabetta
Il mio primo film era così brutto, che in sette stati americani aveva sostituito la pena di morte.
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Il mio primo film era così brutto, che in sette stati americani aveva sostituito la pena di morte.
Torniamo all'antico e sarà un progresso.
Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria.
Nulla è impossibile per colui che non deve farlo.
L'uomo è l'unico animale che arrossisce, ma è l'unico ad averne bisogno.
Un segno che siete veramente invecchiato: le ragazze vi dimostrano una confidenza e una sicurezza offensive, sono con voi familiari e perfino naturali.
Mi fa arrabbiare come nient'altro l'insieme di dicerie che girano sul mio conto. Io non credo affatto in un Dio personale che giudica l'uomo per il suo operato.
Alla fine tutti quanti siamo e restiamo soli.
Con quale affetto, con quale pensiero o argomento il primo tra gli uomini ardì insanguinarsi la bocca, avvicinanarsi alle labbra la carne dell'animale morto, ponendosi di fronte i piatti, le vivande e il cibo di corpi uccisi, le membra che poco prima belavano, muggivano, si muovevano e vedevano? Come poterono sopportare gli occhi di scorgere l'uccisione di animali scannati, scorticati e smembrati? E l'odorato come soffrì l'odore? E il gusto come non inorridì per la lordura delle piaghe altrui e il sangue e il marcio delle ferite mortali?
Quando morì mia figlia Paula mi accorsi che la morte è un terribile inconveniente, ma non un ostacolo alla comunicazione. Io comunico ancora con lei, così come con mia nonna, morta 50 anni fa. Scrivendo storie voglio comunicare con il mondo.