Scritta da: Carlo Bisecco
È ormai molto tempo che in silenzio ci siamo detti le parole d'un addio, quelle parole che a voce non riusciamo a pronunciare, ma che riecheggiano nella testa e nel cuore.
Composta venerdì 28 giugno 2013
È ormai molto tempo che in silenzio ci siamo detti le parole d'un addio, quelle parole che a voce non riusciamo a pronunciare, ma che riecheggiano nella testa e nel cuore.
Quello che nasce dall'unione di due cuori, non può morire nell'abbandono, lasciato tra l'indifferenza.
Non puoi fuggire da te stesso, è l'unica persona che non puoi abbandonare.
Guarda come ti sei ridotta, ancora piangi e stai male perché un amico ti ha deluso! Bhè, sappi che definirlo amico non è cosa giusta. Un amico quando piangi ti siede vicino e ti aiuta a capire, anche se a ferirti è stato lui stesso. Tu sei seduta da giorni e da sola! Ricordatelo.
Nulla fa più male nel rivedere te con cui c'è stato un legame in passato e doverti considerare un estraneo perché il sentimento che ci legava è finito.
Un amico ti tende la mano anche quando tu non gliela chiedi. Non serve parlare quando sei vicino a lui, e spesso sono proprio i momenti in silenzio a rivelarsi le conversazioni più vere, profonde e importanti. Capirsi, sostenersi anche senza bisogno di fare e dire nulla, basta esserci.
L'importante è esserci senza avere il bisogno di cercarti. Sapere che esisti è una preziosità, che rende onore a questo mio esistere.
Nel corso della vita devi imparare a selezionare le tue amicizie perché rischi di voler bene e di rispettare persone che non sono degne della tua bontà del tuo rispetto e della tua essenza.
È difficile accettare un addio quando il cuore ancora cerca quella persona, quando la tua mente è invasa dai ricordi e dai sogni ancora non realizzati. È difficile non ascoltare tutto questo e dimenticare.
La fotografia è la prova che quell'attimo non era un sogno.