Scritta da: Fabio Privitera
Adulare una donna non la porta a letto, né trascurarla le incide nel cuore il nostro nome. Una donna deve sentirsi totalmente Donna nell'abbraccio di un pensiero così come in quello più caldo della passione.
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Adulare una donna non la porta a letto, né trascurarla le incide nel cuore il nostro nome. Una donna deve sentirsi totalmente Donna nell'abbraccio di un pensiero così come in quello più caldo della passione.
Si deve stare lontani dalla luce che desideriamo per fare chiarezza tra le ombre che nascondono il nostro vero destino.
A volte c'è più saggezza avvolta in un bacio perugina che nella profondità inviolabile di mille frasi. Quel cuore di nocciola ha il suo perché.
A volte un incontro è l'atto di una cospirazione nel contempo divina e diabolica. Una cospirazione chiamata amore.
Loro stavano insieme, non importa a quante miglia di distanza, non temevano oramai nulla che potesse dividerli, e questo li portava a sentirsi sfiorare le mani e gli sguardi senza aver bisogno di occhi e dita.
I legami più forti sono onde. Non puoi vederle, non ne senti la pressione né ti vincolano, eppure ne avverti la presenza e talvolta ti trasmettono i pensieri di chi sta lontano un mondo.
Siamo così abituati a guardare la complessità delle emozioni umane da stupirci per la semplicità della soluzione naturale.
Vi sono pensieri, idee, affetti, che più sene parla e più svaniscono inghiottiti dall'abitudine. Altri invece che, tacendoli, non fanno altro che moltiplicarsi e invadere lo spazio degli altri pensieri.
Una donna che ammette le sue colpe è una donna che vale ogni grammo delle parole che dice.
Le persone cambiano, ma quando il cambiamento è in positivo per se stessi e per gli altri è meglio dire che le persone divengono ciò che già sono, intendendo con ciò quello che è insito nel loro potenziale umano. Noi conosciamo noi stessi tramite le esperienze esterne e le sensazioni interne che queste ci producono. Una sorta di scambio tra la coscienza che prende atto di quello che sta accadendo e regola l'atteggiamento in base a quanto abbiamo imparato in precedenza, ai desideri e alle credenze, è l'inconscio che possiede una sorta di mappa interiore della propria "morale d'azione interiore", vale a dire come lei agirebbe a prescindere dalla presa d'atto di coscienza. È questa a provocare le emozioni positive o negative, premendo sulla "membrana" che la separa dalla coscienza affinché si adegui alla morale interiore.
Così quando la coscienza ci porta ad agire secondo la morale d'azione inconscia, ci sentiamo bene, appagati, felici, propositivi e in grado di proseguire verso la direzione del nostro vero essere, del divenire. In caso contrario diventiamo frustrati e ansiosi, incapaci e anzi indifferenti alla necessità di comprendere gli altri. L'ego prende il sopravvento, la parte desiderativa devasta i sogni dell'intuito, così ci allontaniamo dal nostro essere, invece di sfociare al mare della conoscenza interiore, risaliamo la corrente fino a perdere le forze e la volontà d'affrontare le occasioni della vita. L'equilibrio è questo, non è non compiere errori, non è l'essere perfetti, ma la presa di coscienza che le nostre emozioni non sono solo il riflesso di quanto accade all'esterno, ma la necessità del nostro intuito ad agire per il meglio secondo la propria morale.