Scritta da: 0kiika0
Cum tacent, clamant.
Il loro silenzio è un'eloquente affermazione.
dal libro "Le catilinarie. Testo latino a fronte" di Marco Tullio Cicerone
Cum tacent, clamant.
Il loro silenzio è un'eloquente affermazione.
Si quis in caelum ascendisset naturamque mundi et pulchritudinem siderum perspexisset, insuavem illam admirationem ei fore; quae iucundissima fuisset, si aliquem, cui narraret, habuisset.
Se un uomo salisse in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché non avrebbe nessuno cui raccontarla.
Non c'è niente di tanto sacro che il denaro non possa violare, niente di tanto forte che il denaro non possa espugnare.
Il dolore, se è grave, è breve, se è lungo è leggero.
Nulla è difficile per chi ama.
Nessuno è tanto vecchio che non creda di poter vivere ancora un'anno.
La scienza che si diparte dalla giustizia è da chiamarsi inganno, piuttosto che sapienza.
Egli solo vide, per la prima volta, che gli dèi esistono, poiché è stata proprio la natura ad imprimere nella mente di ogni uomo la nozione degli dèi. C'è forse un popolo, c'è una società di uomini che, pur senza una adeguata informazione, non abbia un qualche presentimento dell'esistenza degli dèi?
I secondi pensieri, di solito, sono i più saggi.
La fronte, gli occhi, il volto molto spesso mentono; le parole spessissimo.