Frasi preferite da Mirfy93

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Scritta da: Silvia Nelli
Prendi la tua convinzione di essere migliore e mettitela sai dove? Prendi le tue parole e chiacchiere insensate e fanne un libro avresti successo. Prendi il tuo copione recitato spudoratamente e senza vergogna a tutti e fanne un film sarebbe da oscar. C'è chi è migliore nella vita e chi è migliore solo a chiacchierare, recitare e ad esser convinto/a di essere "indispensabile" al mondo.
Composta domenica 4 marzo 2001
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    Scritta da: mor-joy
    Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione.
    Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d'una ingiustizia che non t'aspettavi, d'un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po' di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s'accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono.
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      Scritta da: mor-joy
      L'abitudine è la più infame delle malattie, perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
      Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portare le catene a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto. L'abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente e cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d'averla addosso ogni gesto s'è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.
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        Scritta da: alessia14
        "Dov'eri finita?"
        "Da nessuna parte."
        "Da nessuna parte? E con chi eri?"
        "Una compagna."
        "E chi è?"
        "Marta."
        "Perché non mi hai risposto?"
        "Non potevo."
        "Che vuol dire" non potevo "?"
        "Ero alle prove teatrali."
        "Alle prove di che?"
        "Non ho fatto niente di male."
        "E non potevi avvertirmi?"
        "La mamma di Marta disegna e cuce costumi splendidi."
        "Perché non mi hai avvertito?"
        "Non volevo che rovinassi tutto. Perché se n'è andato?"
        "Non lo so."
        "Non lo sai? Nessuno sa mai niente!"
        "Ho provato a chiamarlo... Nulla."
        "Dimmi la verità."
        "Non mi ama più."
        "E tu? Lo ami ancora?"
        "Si."
        "Allora perché lo hai fatto andar via?"
        "Non mi ha chiesto il permesso..."
        "Non lo amavi abbastanza. Se uno ha un tesoro, non lo perde. Se lo tiene stretto a tutti i costi: è questione di vita o di morte."
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          Scritta da: alessia14
          Mi sento come l'aereo, che è precipitato. Distrutta. Mi sento come il deserto, che è monotono. Noiosa. Mi sento come il pilota, che è lì da solo. Disperata. Mi sento come l'elefante, che è stato mangiato dal serpente. Inghiottita. Mi sento come il bambino, che non viene preso sul serio dagli adulti. Incompresa. Mi sento come la pecora, che è stata disegnata nella scatola. Imprigionata. Mi sento come il pianeta, che è lontano. Piccola. Mi sento come il tramonto del sole, che è diventato abitudine. Senza valore. Mi sento come il baobab, che è un pericolo. Indesiderata. Mi sento come il vulcano, che sta per esplodere. Impaziente. Mi sento come il re, che si aspetta troppo. Delusa. Mi sento come il vanitoso, che vorrebbe essere ammirato. Insoddisfatta. Mi sento come l'ubriacone, che beve per dimenticare. Dipendente. Mi sento come l'uomo che accende i lampioni, oppresso dalla consegna. Schiacciata. Mi sento come il geografo, che vuol capire tutto ciò che esiste. Ignara. Ma sono anche il fiore, che ama il Piccolo Principe. Sono anche il Piccolo Principe, che vuole addomesticare la volpe. Sono la volpe, che riesce a fidarsi di qualcuno, costi quel che costi. E di me si deve prendere tutto, quello che sono e quello che non sono. Ma ho una paura dannata del morso del serpente.
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