Scritta da: Francesca Zangrandi
Di che cosa hai paura?
Di me? Di quello che potrebbe accadere?
Non temere io posso essere solo un attimo di vita o un eternità di dolore.
Composta venerdì 19 febbraio 2010
Di che cosa hai paura?
Di me? Di quello che potrebbe accadere?
Non temere io posso essere solo un attimo di vita o un eternità di dolore.
Ormai sei un'ombra, ed è brutto diventare un'ombra quando sei stato il sole.
Perché mi prendi in giro?
Per quale motivo credi di non poter essere te stessa?
Che cazzo te ne fotte se non ti sentono?
Se non puoi essere aiutata da nessuno?
Grido!
Rido!
Non ho bisogno di nessuno.
Non ti capisci perché guardi da uno spioncino lontano.
Vorrei il vuoto.
La solita storia.
Non sto male lo giuro!
Però a volte capita di non voler più capire e voler solo urlare.
Voler solo sentire se altri gridano insieme a te.
Perché cerco questo contatto?
Vivo per sentire la gente.
Amo sentire le persone.
Eppure questo contatto lo cerco sempre io.
Vivo sentendo senza essere sentita.
Cosa credi?
Perché pretendi ti sentano.
Tu racconti chi sei!
Io racconto chi sono...
La realtà è che se mi fermo... piango.
Ci sono momenti della vita che si percorrono in silenzio.
Noi non possiamo scegliere per gli altri ma per noi si! Iniziamo a farlo. Teniamo per noi le nostre responsabilità e scelte così ridiamo agli altri le loro responsabilità e scelte.
Accade in un attimo, tutto intorno a te si ferma, senti solo il canto di quegli uccellini che tanto ami. Dentro te il silenzio, la quiete. Il tuo cuore si fa leggero, il respiro profondo e in quel sospiro la tua fronte tocca la mia. Un'inchino dell'anima, così lo chiamai. L'anima che sboccia, il guerriero che si riposa e fu subito amore.
Non capisco quali sono nuvole di passaggio...
Ho sbagliato...
Credevo che il cuore potesse tutto...
Te pensi sempre che le mie reazioni siano arrabbiature, siano un modo per criticarti senza capire mai che sono ferite.