Scritta da: Francesca Zangrandi
Non ho paura di dire quello che penso, ho paura di quello che penso.
Composta martedì 5 gennaio 2010
Non ho paura di dire quello che penso, ho paura di quello che penso.
La vita non ha ferite abbastanza profonde da far si che la speranza muoia...
Hai avuto quello che volevi.
Gli occhi di tutti sono su di te.
Ti sei di nuovo divorata per quegli occhi.
La tua patologia? Volere gli occhi.
Gli altri non lo vedono, non lo capiscono.
Desidero voi occhi, puntati su di me.
Guardatemi e ditemi quello che valgo per voi.
Guardatemi e fatelo prima che mi divori del tutto.
Noi ci conosciamo perché gli altri ci presentano e per lo stesso motivo noi non ci conosciamo.
- Quante lacrime vuoi?
- Tante quante me ne bastino per sentirmi viva.
- Quanto sangue scorre?
- Tanto quanto me ne basti per sfogarmi, perché in realtà non ho metodi.
- Quanta felicità vuoi?
- Tanta quanta me ne basti per credere che esista!
- Ma la domanda è: "Cosa puoi darmi tu ora? Perché se sono lacrime o sangue... Beh, ne ho avuto in abbondanza
Nella mia vita ho amato una sola cosa e tutt'ora continuo ad amare il suo ricordo.
Nal profondo del mio cuore qualcosa si è aggiustato, ma altro si è rotto.
Io non sono legata al mondo che vedi tu, perché... Amore mio... Questo mondo fa male e io non sono così forte da affrontarlo.
Ma so che il fuoco non basta per dimenticare, puoi bruciare foto, lettere, tutto...
Ma il fuoco lascia sempre le ceneri.
Parlo di tagli, di sangue.
Parlo di lacrime di dolore... perché in realtà non so esattamente quale ho smesso di provare nella mia mente.