"... E mi ritrovo ancora qui, a parlare al cielo. Ha le braccia grandi e il sorriso che sa di scintille. È vestito di tutto punto, è vestito di stelle. Fa paura questo gigante che mi accarezza la testa, che mi guarda vivere e non dice niente. E vorrei contarle le sue stelle, per conoscerlo meglio, per scoprirlo amico. Ma le stelle quante sono?
L'amore è un gioco ad incastro... Devi trovare il pezzo giusto, devi inciampare e continuare a cercare, come il mare che abbraccia la sua spiaggia, perché senza di lei non ci sarebbe lui...
Ci vuole pazienza. Prima o poi passa il vento e si va. Si va nel verso giusto, che poi, forse, è proprio quello sbagliato, chissà... Sì, prima o poi passa il vento, arriva un soffio e ti regala un po' di movimento. Per me è arrivato all'uscita di una di quelle mattinate tutte uguali. Ho scontrato una magia. E da quel giorno è cambiato tutto. Perché, a volte, ti serve un passo falso per capire come si cammina e dopo prendi il via... Ti serve un inciampo, poi metti un piede dietro all'altro e non cadi, no, stavolta no, hai trovato equilibrio. Ed è una gran conquista.
Mi piacciono queste canzoni che fanno rumore, che ti fanno sentire innamorata, pure se non lo sei. Ascolto "Bello e impossibile" e mi convinco che sono innamorata, sì, sono innamorata, ma di chi? Dell'Amore forse, quello con la A maiuscola, che non lo trovi neanche a pagare oro.
Poi però me lo ritrovavo nel cuore, in un gesto distratto che tanto piaceva a lui, nei capelli lasciati sciolti per essere accarezzati meglio, nel vestito del primo appuntamento, nelle scarpe della fuga, nei capelli color carbone di un ragazzo visto per strada.
Io non mi voglio più piegare, ho voglia di rivoluzione. Mi metterò ad impastare questo mondo. [...] Andrà tutto a meraviglia. E io non passerò più le notti a guardare questo soffitto. Quante volte mi ha tenuto compagnia... Quanti sogni ci ho appiccicato... Stanno lì, appesi, aspettando che qualcuno li raccolga. E io non so quali sono i tempi della maturazione. Le olive si raccolgono a novembre, l'uva a settembre. E i miei sogni? Non lo so... Forse ho seminato male, forse non c'è stato abbastanza sole, però è tanto che aspetto e non cresce niente. L'albero dei Sogni non vuole dare frutti...
[...] "una volta e basta", come se non fosse niente, se è capitato una volta non è niente. Io potrei morire e potrei uccidervi una volta e basta, se capita una volta non è niente, no?
Sai dire quanto amore hai dentro? Un chilo? Un litro? Non lo sai eh? E allora lascia perdere la matematica. Inventa quello che non c'è. Perché quello che c'è è di tutti. Ma se riesci a trovare quello che non c'è, beh, allora hai qualcosa di solo tuo. E se qualcuno altro vede quello che vedi tu, beh, allora hai trovato qualcuno che ti vive. Non lasciarlo fuggire. Fermalo! Vivilo! Scrivilo! Le storie sono come le persone. Non sono fatte per stare sole. Da qualche parte nel mondo c'è qualcuno che vive una storia che si specchia con la tua. Guardati intorno! Quel qualcuno non è lontano da te. È l'altra metà del libro. Non perdere tempo a scrivere altre pagine... Cercalo! Il resto lo scriverete insieme. Perché non c'è niente di più riuscito di due storie che s'intrecciano.
Il brutto dei cuori spezzati è questo: che non ci puoi buttare sopra l'acqua ossigenata e soffiare mentre le bollicine camminano sulla ferita, che puoi solo tenerti i cocci. E non ci stanno operazioni e non ci stanno medicine che li possono rimettere insieme, te lo devi tenere così il tuo cuore, rotto.