Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Nulla sopravviverà... sorrido serenamente alla falce.
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Nulla sopravviverà... sorrido serenamente alla falce.
Sono i riflessi dei tuoi occhi, magicamente proiettati oltre che amo. La morbidezza fresca delle tue labbra amo. Adoro quando mi guardi con le labbra e mi parli con gli occhi.
La "cosa vivente" più nefasta e nefanda sboccia ad inizio estate. Quelli che abbandonano gli animali.
Il massimo da fare per esser immortali è creare la condizione che per una cinquantina d'anni dopo la dipartita amici e familiari parlino bene di noi, ancor più che lo pensino.
Dopo francamente che ce frega.
Da che nacque l'uomo ogni cultura ad ogni latitudine ha professato un paradiso in cielo.
Vogliamo quindi far inversione di tendenza e smetterla di metterci sotto terra ed inaugurare dei Cimitericeli.
L'aforisma è una sentenza,
rigorosamente mai della Cassazione.
Mia madre,
la cascata delle Marmore.
Mio padre,
"Stretto" nel mare fra coppola ed onore.
Il mio primo respiro,
dove il sugo non si cuoce.
Indosso lo Stivale come fosse mocassino.
Meglio lavarsi il culo che i denti.
Tanto sempre quello cercheranno di farti.
La regina delle prove che l'essere umano possegga intelligenza è determinata dal fatto che ha inventato Dio. La prova che sia molto meno dotato intellettualmente di un celenterato è che ci crede.
Il positivo nel vivere un'esistenza colma di "Sé" è che si risponde di frequente "Nì".
Il connubio maternamente rassicura.