La notte non è mai così nera come prima dell'alba ma poi l'alba sorge sempre a cancellare il buio della notte. Così ogni nostra angoscia, per quanto profonda prima o poi trova motivo di attenuarsi e placarsi, purché lo vogliamo. Sappiamo che c'è la luce perché c'è il buio che c'è la gioia perché c'è il dolore che c'è la pace perché c'è la guerra e dobbiamo sapere che la vita vive di questi contrasti.
Esistono le sconfitte. Ma nessuno può sfuggirvi. Perciò è meglio perdere alcuni combattimenti nella lotta per i propri sogni, piuttosto che essere sconfitto senza neppure conoscere il motivo per cui si sta lottando.
Tuo prossimo è lo sconosciuto che è in te, reso visibile. Il suo volto si riflette nelle acque tranquille, e in quelle acque, se osservi bene, scorgerai il tuo stesso volto. Se tenderai l'orecchio nella notte, è lui che sentirai parlare, e le sue parole saranno i battiti del tuo stesso cuore. Non sei tu solo ad essere te stesso. Sei presente nelle azioni degli altri uomini, e questi, senza saperlo, sono con te in ognuno dei tuoi giorni. Non precipiteranno se tu non precipiterai con loro, e non si rialzeranno se tu non ti rialzerai.
Spesso dite: "Voglio donare, ma solo a chi merita". Non così dicono gli alberi del vostro frutteto, né gli animali che portate al pascolo. Danno per vivere perché trattenere é perire. Sicuramente l'uomo che è degno di ricevere i suoi giorni e le sue notti é degno di ricevere da voi qualsiasi altra cosa.
In un campo ho veduto una ghianda: sembrava così morta, inutile. E in primavera ho visto quella ghianda mettere radici e innarzarsi, giovane quercia verso il sole. Un miracolo, potresti dire: eppure questo miracolo si produce mille migliaia di volte nel sonno di ogni autunno e nella passione di ogni primavera. Perché non dovrebbe prodursi nel cuore dell'uomo?
Il tuo dolore è lo spezzarsi del guscio che racchiude la tua capacità di comprendere. E se potessi manterener il cuore sospeso in costante stupore ai quotidiani miracoli della vita, il dolore non ti sembrerebbe meno meraviglioso della gioia; e accetteresti le stagioni del tuo cuore, come hai sempre accettato le stagioni che passano sui tuoi campi.
Com'è cieco colui che immagina e progetta qualcosa fino ai più realistici dettagli. E quando non risce a darne conto interamente con misure superficiali e prove verbali, crede che la sua idea e la sua fantasia siano vanità! Se invece riflettesse con sincerità, si convincerebbe che la sua idea è reale tanto quanto l'uccello in volo, solo che non è ancora cristalizzata; e capirà che l'idea è un segmento di conoscenza ancora ineslicabile in cifre e parole, poiché troppo alta e troppo vasta per essere imprigionata nel momento presente; ancora troppo profondamente immersa nello spirituale per piegarsi al reale.