Scritta da: Lara Olivieri
L'unica cosa che mi faceva uscire dalla mia tana era qualcuno abbastanza coraggioso da infilare la mano dentro e trascinarmi fuori.
dal libro "I sogni in tasca" di Jill Smolinski
L'unica cosa che mi faceva uscire dalla mia tana era qualcuno abbastanza coraggioso da infilare la mano dentro e trascinarmi fuori.
Non so se stò amando te oppure il tuo ricordo ma non importa perché sto amando con tutta me stessa e il mondo mi sembra migliore.
Debole è il tuo eco nella mia mente.
Struggente è il mormorio delle lacrime che versa la mia anima.
Eterno è il ricordo dei sentimenti che sono esplosi in quei giorni in cui la fanciullezza librava in volo con le sue ali.
Immenso è l'amore che provo tutt'oggi per te.
Mi sono resa conto che ad amare alla follia non è colui che sarebbe disposto a fare tutto per la persona che ama, ma colui che la lascia andare facendola innamorare, vivere, sognare di nuovo. Colui che decide di morire dentro senza urlarlo al mondo e che continua un esistenza senza alcun significato con la consapevolezza di aver donato la felicità alla sua unica ragione di vita.
Quelle persone alle quali diamo un'importanza enorme: pendiamo dalle loro labbra, dal loro giudizio. Basta una parola negativa e tutti i complimenti che ci hanno fatto fino a quel momento non hanno più valore. Hanno il potere di annientarti o innalzarti con una sola parola.
Lei era l'emozione della mia giornata.
La vita è la droga più potente al mondo.
Sono sempre stato un malinconico con la vocazione di essere una persona allegra.
Quando ti vorrei, quanto ti vorrei, tu non lo sai. Quanto sognare che ancora mi fai. Fammi illudere, fammi credere ancora un po' a un ideale d'amore che ho. Tu non puoi sapere, non sai, tu non puoi sapere quanta vita in più, mi dai.
Un temporale ricorda quanto è bella l'estate, una foto ricorda quanto è bello crescere, tu mi ricordi quanto è bella la vita.