Non c'è dolore nelle lacrime che piovono dal tuo bel cielo di piombo della tua fosca anima, la malinconia, mi getta in quel mare sottostante, dove fuggire lontana? Come raggiungere quel placido stato in cui anelo? Se vivo nel tuo mondo sinuoso e incerto, irrisoluta, consapevole di non potermene privare, per esistere, seppur in balia del dolore.
Tutti propensi a dimenticare il passato manifestando il desiderio di buttar via la chiave del trascorso, automaticamente mi sorge questa domanda a cui associo in cuor mio la risposta che già conosco: "per quanto doloroso possa essere stato il passato, si può mai dimenticare se stessi"? "Si può mai dimenticare quello che l'ha formato oggi"?
Chi ama ergersi, risplende, solo ed unicamente a se stesso.
I "primitivi", non si degustano solo a tavola, sapessi quanti se ne vedono camminare in giro per strada diventando aceto puro, dinnanzi alle grazie di una donna e confrontandosi con la sua intelligenza emancipata!
Il sorriso sincero di un'amica è come un raggio di sole dopo un turbolento temporale, il suo bagliore e calore scioglie ogni nuvola colma di malinconia e tristezza. Riscalda quel terreno fertile che è l'amicizia dove germogliano i più bei fiori variopinti e multiformi come la tenerezza, la gioia e la dolcezza nella spensieratezza e comprensione di un'empatia consolidata e sigillata nel tempo, rincuora l'anima! Restituendo e ristabilendo quel ciel sereno dove la serenità padroneggia imponente e vittoriosa!
Il suo cuore ha quella capacità di orientare le sue parole in quelle terre, così aride, donando il miracolo della vita in quelle zolle del tempo dei travagli della vita, ribaltando quello stato di calamità, in quel che sarà il giardino del paradiso terrestre.
È proprio in quel magico momento preciso, quando il sole con tutta la sua delicata dolcezza accarezza e bacia il suo mare, puntualmente, la natura ci restituisce i suoi più spettacolari tramonti con i suoi infiniti colori e sfumature, in quell'incanto dettati dai suoi svariati umori.
In quel cassetto del tuo tempo hai riposto uno scrigno, gelosamente e ben conservato dagli occhi del mondo, ove son racchiuse inclinazioni accantonate e ormai assopite che in cuor loro vorrebbero tornare allo splendore della luce e della vita, in una vera volontà per essere esaudite.
A volte è restando alla penombra della vita che si comprendono molte cose, persone, e persino se stessi. A volte essere in penombra del palcoscenico della vita, salva se stessi!
Prendi la direzione opposta all'abitudine, scoprirai te stesso in nuovi orizzonti!