Scritta da: Gaia G.
E poi ci resti male, anche per le piccole cose. Perché la persona che le ha fatte era "grande" per te.
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E poi ci resti male, anche per le piccole cose. Perché la persona che le ha fatte era "grande" per te.
Se io sono il fallimento, tu sarai il mio debito.
Il mio silenzio non è altro che la risposta ad un dolore!
Tutto quello che dovrei fare e vivere, ma perché mi riesce cosi difficile riuscirlo a fare? Cosa bisogna fare per dire: "Sono vivo" ci sto provando con tutte le mie forze a vivere a cercare di stare bene cosi come vanno le cose, ma forse l'ho detto fin tante volte che ora mi riesce difficile crederci, sono all'estremo delle mie resistenze i pensieri mi stanno uccidendo i tormenti mi tolgono sonno. In fin dei conti ho chiesto in questa vita solo una persona accanto che restasse con me per lottare in questo mondo, ma mi sono ritrovato solo più solo e sempre più in fondo in quel buco che mi ritrovo. Ho capito solo che se vuoi vivere devi farlo da solo l'amore non aiuta e quando finisce ti distrugge tutto cio che avevi creato.
Succede spesso che la persona a cui vuoi più bene è quella che ti fa star male più degli altri!
E se poi ti manca quel qualcuno tutto il mondo perde i suoi colori!
Mi hai regalato una rosa, ma avevi dimenticato di toglierne le spine, il bocciolo si è aperto, i petali son caduti, le spine son rimaste.
Sfuggire dai problemi o da qualcosa di irrisolto non aiuta.
Scappando ci sembrerà di averli allontanati, non li vedremo, ma si saranno già adagiati sulle nostre spalle.
Con il trascorrere del tempo, il fardello diverrà sempre più pesante e ci sposserà la coscienza.
A che servono le parole quando ci sono già le lacrime che parlano?
Sono inciampata e ho vacillato mi sono aggrappata a "qualcosa" che credevo solido, sono andata avanti zoppicando finché sono nuovamente inciampata e caduta. Come una bambina ho pianto, ma non piangevo come una bambina, perché il dolore che sentivo era il mio cuore di adulta andare in pezzi, frantumato dalla mia stessa vita che sembrava non appartenermi più. Consolavo quel frenetico battito accarezzandolo cercando nelle pieghe della mia mente qualcosa che sapesse di buono. Quanto amaro in bocca! Ho maledetto e leccato le mie lacrime, ognuna una ferita a solcarmi l'anima di sale, le mie spalle come ali impazzite cercavano di spiccare il volo per respirare, per andare lontano con il pensiero. Qualcosa di buono! Strisciando verso il fondo mi sono spogliata della mia corazza, forse fasulla, non sono io il centro del mio mondo. Qualcosa di buono, ed eccolo! Un viso, i miei stessi occhi, la parte migliore di me. La continuità della mia vita.