Frasi inserite da Marco Giannetti

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Scritta da: Marco Giannetti
Ritengo che non tutti i muri siano da abbattere.
Se l'abbattimento del muro di Berlino ha riunito la Germania, il muro Palestinese evita l'abbattimento di due e più popoli.
Se tutti fossimo veri uomini, ne costruiremmo solo per ripararci dalle inondazioni, alluvioni e quant'altro, invece, siamo tutti figli di un Dio diverso, per scelta, indirizzo sociale, morale o per dettami religiosi.
Solo se riusciremo a camminare scalzi dalla lussuria saremo tutti uguali.
Composta martedì 10 novembre 2009
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    Scritta da: Marco Giannetti
    Diventi grigia come il tempo, plumbeo è il tuo viso quando non ti sfioro con gli occhi.
    Chiamami amore, quando le tue pene sono grandi, chiamami con il cuore quando ti appaio troppo lontano.
    Non gridarti sola dentro perché mai potrò sentirti.
    Parlami sempre, anche quando le parole ti sembrano vane.
    Cercami come se fossi il tuo amore grande, ancora.
    Composta domenica 25 ottobre 2009
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      Scritta da: Marco Giannetti
      Addio, ma con me sarai, verrai dentro una goccia di sangue che circolerà nelle mie vene, o fuori, bacio che mi brucia il volto o cinturone di fuoco nella mia cintola.
      Dolce mia, accogli il grande amore che uscì dalla mia vita e che in te non trovava territorio come l'esploratore sperduto nell'isola del pane e del miele.
      Io ti trovai dopo la tormenta, la pioggia lavò l'aria e nell'acqua i tuoi dolci piedi brillarono come pesci.
      Adorata, vado alle mie battaglie.
      Graffierò la terra per farti una grotta e lì il tuo Capitano t'attenderà con fiori nel letto.
      Non pensar più mai dolcezza, al tormento che passò tra di noi come un fulmine di fosforo lasciandoci forse la sua bruciatura.
      Venne anche la pace, perché torno a lottare alla mia terra, e poiché ho il cuore completo con la parte di sangue che mi desti per sempre, e poiché reco le mani piene del tuo essere nudo, guardami, guardami, guardami per il mare, che vado raggiante, guardami per la notte che navigo, e mare e notte sono gli occhi tuoi.
      Non sono uscito da te quando m'allontano.
      Ora ti racconterò:
      La mia terra sarà tua, vado a conquistarla, non solo per darla a te, ma per tutti, per tutto il mio popolo.
      Un giorno il ladro uscirà dalla sua torre e l'invasore sarà espulso.
      Tutti i frutti della vita cresceranno nelle mie mani, prima abituati alla polvere da sparo.
      E saprò accarezzare i nuovi fiiori, perché tu m'insegnasti la tenerezza.
      Dolce mia, adorata, verrai con me a lottare corpo a corpo perché nel mio cuore vivono i tuoi baci come bandiere rosse, e se cado, non solo mi coprirà la terra, ma questo grande amore che mi recasti e che visse circolando nel mio sangue.
      Verrai con me, in quell'ora ti attendo, in quell'ora e in tutte le ore, in tutte le ore ti attendo.
      E quando verrà la tristezza che odio a bussare alla tua porta, dille che io ti attendo e quando la solitudine vorrà che cambi l'anello in cui sta scritto il mio nome, di alla solitudine che parli con me, ché io dovetti andarmene perché sono un soldato, e che là dove sono, sotto la pioggia o sotto il fuoco, amor mio t'attendo, t'attendo nel deserto più duro e presso il limone fiorito: in ogni parte dove sia la vita, dove la primavera sta nascendo, amor mio t'attendo.
      Quando ti diranno "quell'uomo non t'ama", ricorda che i miei piedi son soli in quella notte, e cercano i dolci e piccoli piedi che adoro.
      Amore, quando ti diranno che t'ho dimenticata, e anche se sarò io a dirlo, quando io te lo dirò, non credermi:
      chi e come potrebbe reciderti dal mio petto, e chi raccoglierebbe il mio sangue quando verso di te m'andassi dissanguando?
      Ma neppure posso dimenticare il mio popolo, vado a lottare in ogni strada, dietro ogni pietra.
      Anche il tuo amore m'aiuta:
      è un fiore chiuso che ogni volta mi empie del suo aroma e che s'apre d'improvviso dentro di me come una grande stella.
      Amore mio è notte.
      L'acqua nera, il mondo addormentato mi circondano.
      Poi verrà l'aurora, e nel frattempo io ti scrivo per dirti "Ti amo".
      Per dirti Ti amo, cura, pulisci, innalza, difendi il nostro amore, anima mia.
      Io te lo lascio come se lasciassi un pugno di terra con semi.
      Dal nostro amore nasceranno vite.
      Nel nostro amore berranno acqua.
      Forse arriverà un giorno in cui un uomo e una donna, uguali a noi, toccheranno questo amore, e ancora avrà forza per bruciare le mani che lo toccheranno.
      Chi fummo? Che importa?.
      Toccheranno questo fuoco, e il fuoco, dolce mia, dirà il tuo semplice nome e il mio, il nome che tu sola sapest, perché tu sola sulla terra sai chi sono, e perché nessuno mi conobbe come una, come una sola delle tue mani, perché nessuno seppe come, né quando, il mio cuore stette ardendo solamente i tuoi grandi occhi grigi lo seppero, la tua grande bocca, la tua pelle, i tuoi seni, il tuo ventre, le tue viscere e l'anima tua che io risvegliai perché restasse a cantare fino alla fine della vita.

      Amore, t'attendo.
      Addio, amore, t'attendo.
      Amore, amore, t'attendo.
      Così questa lettera termina senza nessuna tristezza:
      sono fermi i miei piedi sulla terra, la mia mano scrive questa lettera lungo la strada, e in mezzo alla vita sarò sempre vicino all'amico, di fronte al nemico, col tuo nome sulle labbra, e un bacio che giammai s'allontanò dalla tua bocca.
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        Scritta da: Marco Giannetti
        Io ti scelsi tra tutte le donne perché tu ripetessi sulla terra il mio cuore che danza con le spighe o lotta senza quartiere quando occorre.
        Io ti chiedo dov'è mio figlio?
        Non m'attendeva in te, riconoscendomi, e dicendomi "chiamami per uscire sulla terra e continuare le tue lotte e i tuoi canti?"
        Rendimi mio figlio!
        L'hai dimenticato sulle porte del piacere, oh prodiga nemica, hai dimenticato che venisti a questo appuntamento, il più profondo, in cui entrambi, uniti, continueremo a dire per la sua bocca, amor mio, ahi, tutto ciò che non riusciamo a dirci quand'io t'innalzo in un'onda di fuoco e sangue, e si raddoppiala vita tra di noi, ricordati che qualcuno ci chiama come mai nessuno ci ha chiamato, e che non rispondiamo e restiam soli e codardi davanti alla vita che ci neghiamo.
        Prodiga, apri le porte e che nel tuo cuore il nodo cieco si disciolga e voli con il sangue e col mio per il mondo.
        Composta domenica 16 agosto 2009
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          Scritta da: Marco Giannetti
          E pensare che le persone finiscono nel manicomio della vita non verranno più ascoltate da nessuno, e sordo diverrà ogni tentativo di vederne le gesti.
          Quanta crudeltà comporta la vita ad osservarla scorrere tra le mura delle nostre coscienze, tutto fa capire quanta pochezza contiene il genere umano.
          Scrivo questo pensiero dopo aver parlato con un povero pazzo che invece mi è parso meno povero di tanti ricchi benefattori che pur di raggiungere gli allori, dispensano gloria di carta e non sporcarsi le mani regalando una carezza ad un misero, sporco pazzo... sporco solo delle sue vesti.
          Composta giovedì 3 settembre 2009
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            Scritta da: Marco Giannetti
            Nella nebulosa polvere Afgana i nostri militari versano il sangue, restando inermi nell'arida terra di nessuno.
            Non è dal sangue che germoglia la speranza di una vita nuova, ma dalla volontà dei grandi di seminare colture di pace.
            Composta giovedì 17 settembre 2009
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