Scritta da: B. Summer
Anna Arkad'evna leggeva e comprendeva, ma non le faceva piacere leggere, cioè seguire il riflesso della vita altrui. Aveva troppa voglia di vivere lei stessa.
dal libro "Anna Karenina" di Lev Nikolaevic Tolstoj
Anna Arkad'evna leggeva e comprendeva, ma non le faceva piacere leggere, cioè seguire il riflesso della vita altrui. Aveva troppa voglia di vivere lei stessa.
I choose to love you in silence, for in silence I find no rejection.
I choose to love you in loneliness, for in loneliness no one owns you but me.
I choose to adore you from a distance, for distance will shield me from pain,
I choose to kiss you in the wind, for the wind is gentler than my lips.
I choose to hold you in my dreams, for in my dreams, you have no end.
Ah, se soltanto potessi godere la vera solitudine, non questa mia solitudine infestata dai fantasmi, ma quella vera, fatta di silenzio e tremore d'alberi – sentire tutta l'ebbrezza del flusso del mio cuore.
Così è la vita: tutto è veleno. Tutto decade, si consuma, per dare vita ad altra voracità e altra decadenza.
L'altro giorno mi hanno scacciata da uno dei loro luoghi di culto perché portavo un vestito senza maniche - gli spiegò con aria triste.
A quanto pare all'Onnipotente le mie braccia non piacciono anche se è stato lui a crearle.
Io non tremo è solo un po' di me che se ne va...
Capita di non farcela e di essere il coltello e insieme la ferita.
Chi mi ha conosciuto non mi dimenticherà mai, chi mi ha dimenticato non mi ha mai conosciuto.
Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com'egli l'ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!
Chi vive, quando vive, non si vede: vive. Se uno può vedere la propria vita, è segno che non la sta vivendo più: la subisce, la trascina.