Scritta da: Marianna Mansueto
Eppure, ancora adesso, non so cosa mi abbia spinto verso te.
dal libro "Madame Bovary" di Gustave Flaubert
Eppure, ancora adesso, non so cosa mi abbia spinto verso te.
E come l'amavo, Dio mio, come l'amavo!... come l'amavo! Perché, adesso forse non lo amo? Non lo amo forse più di prima?
Il fatto era che, per tutto ciò che riguardava Will, stava sviluppando un nuovo tipo di sensibilità, come se lui fosse più netto, più a fuoco di chiunque altro avesse conosciuto fino ad allora. Tutto ciò che lo riguardava era chiaro, vicino e immediato.
Le donne, con rare eccezioni, sono più intelligenti di noi, o perlomeno, più sincere con se stesse rispetto a ciò che vogliono. Che poi te lo facciano sapere o meno è un altro paio di maniche. La femmina, Daniel, è un enigma della natura. È una babele, un labirinto. Se lascia il tempo di pensare, non ha più scampo.
Io, te lo ripeto, non temo il dolore. Esso nasce con noi, cresce con noi, ad esso ci si abitua come al fatto di avere due braccia e due gambe.
La bellezza è più grande del genio perché non ha bisogno di spiegazioni.
Quando prendo in esame la mia vita, mi spaventa di trovarla informe. L'esistenza degli eroi, quella che ci raccontano, è semplice: va dritta al suo scopo come una freccia. E gli uomini, per lo più, si compiacciono di riassumere la propria esistenza in una formula - talvolta un'ostentazione, talvolta una lamentela, quasi sempre una recriminazione; la memoria compiacente compone loro una esistenza chiara e spiegabile. La mia vita ha contorni meno netti: come spesso accade, la definisce con maggior esattezza proprio quello che non sono stato: buon soldato, non grande uomo di guerra; amatore d'arte, non artista come credette d'essere Nerone alla sua morte; capace di delitti, ma non carico di delitti [...] Si direbbe che il quadro dei miei giorni come le regioni di montagna, si componga di materiali diversi agglomerati alla rinfusa. Vi ravviso la mia natura, già di per se stessa composita, formata in parti uguali di cultura e d'istinto. Affiorano qua e là i graniti dell'inevitabile; dappertutto, le frane del caso [...] In questa difformità, in questo disordine, percepisco la presenza di un individuo, ma si direbbe che sia stata sempre la forza delle circostanze a tracciarne il profilo; e le sue fortezze si confondono come quelle di un'immagine che si riflette nell'acqua.Commenta
Non avrei potuto essere più disperatamente cieca se fossi stata innamorata. Ma è stata la vanità, non l'amore, che mi ha perduta.
C'erano in lei l'eccitamento e la rapidità di ragionamento che negli uomini compaiono prima della battaglia, di una lotta, nei momenti pericolosi e decisivi della vita, i momenti in cui l'uomo dimostra una volta per sempre il proprio valore e che tutto il suo passato non è stato vano, ma una preparazione a questi momenti.
L'amicizia non può rimpiazzare l'amore, dicevo. L'amicizia è un ripiego effimero, artificioso, e spesso una menzogna. Non aspettarti mai dall'amicizia i miracoli che l'amore produce: gli amici non possono sostituire l'amore. Non possono strappare alla solitudine, riempire il vuoto, offrire quel tipo di compagnia. Hanno la propria vita, gli amici, i propri amori. Sono un'entità indipendente, estranea, una presenza transitoria e soprattutto priva di obblighi. Riescono ad essere amici dei tuoi nemici, gli amici. Vanno e vengono quando gli pare o gli serve, e si dimenticano facilmente di te: non te ne sei accorto?