Scritta da: Marianna Mansueto
Nella peggiore delle ipotesi, se non sarà vittoria, sarà vendetta.
dal libro "Una storia romantica" di Antonio Scurati
Nella peggiore delle ipotesi, se non sarà vittoria, sarà vendetta.
Cosa mi ero aspettata? Una svolta improvvisa? Un improbabile cambiamento delle sue abitudini? Uno sfogo, capace di spiegare in modo esauriente, la sua perenne acrimonia, consentendoci finalmente di raggiungere l'intimità che non c'era mai stata tra di noi?
Sarà sempre così, mi sono chiesta? Credo di sì. Un figlio si prende una parte del tuo cuore e può usarne o abusarne a suo piacimento. Con un nipote è diverso. Non ci sono più i vincoli e i sensi di colpa che gravano sulla relazione tra madre e figlio. La strada dell'amore è più sgombra.
Nulla di ciò che è mio lo è per sempre, salvo la memoria.
Ora posso dirlo, libera da connotazioni:
io sono un'anima.
Ciò che quel mattino si levò sopra la piscina non aveva bisogno di ossigeno per vivere. Ora anch'io sono una costellazione, Andrew... una configurazione ridotta all'essenziale, sparsa ed estesa come gli atomi che un tempo davano al mio corpo l'illusione della consistenza.
Sono ancora Razi, e ti amo ancora.
È perfettamente possibile che io ti abbia sempre amato e che continui ad amarti per sempre.
L'infanzia di Neville era stata rovinata da Voldemort quanto la sua, ma Neville non aveva idea di quanto fosse arrivato vicino ad avere il destino di Harry. La profezia avrebbe potuto riferirsi all'uno o all'altro, eppure, per le sue personali, imperscrutabili ragioni, Voldemort aveva scelto di credere che alludesse a Harry.Commenta
Se avesse fatto l'altra scelta, ora sarebbe stato Neville ad avere la cicatrice a forma di saetta e a sopportare il peso della profezia... o no? La madre di Neville sarebbe morta per salvarlo, come Lily per Harry? Certo che si... ma se non fosse riuscita a frapporsi tra suo figlio e Voldemort? Allora non ci sarebbe stato nessun "prescelto"? Un posto vuoto dove ora sedeva Neville e un Harry senza cicatrice che sarebbe stato abbracciato e baciato dalla propria madre, e non da quella di Ron?
In quel momento ne era convinta per davvero. L'avrebbe detto comunque, anche se non lo fosse stata. Perché l'amore è così: caparbio, sicuro, convincente. Riesce sempre a zittire la voce del dubbio.
Quando si lacera, il cuore che rumore fa?
È poi davvero solo nostra questa vita?
Le guerre sono menzognere. Semplificano la storia riempiendola di spartiacque: prima e dopo, vincitori e perdenti, giusto e sbagliato. La vera storia, o meglio il passato, non è mai così. Non è omogenea né lineare. Non possiede contorni definiti, bensì vaghi ed evanescenti, impenetrabili, come lo spazio. E io quadro è sempre pronto a mutare: proprio quando credi di avere individuato un certo disegno, la prospettiva si ribalta ed emerge una visione alternativa, memorie a lungo dimenticate tornano alla luce.