Scritta da: Paul Mehis
Non c'è nulla di ridicolo in un'emozione spontanea, il ridicolo è chi se ne prende gioco.
Composta mercoledì 1 dicembre 2010
Non c'è nulla di ridicolo in un'emozione spontanea, il ridicolo è chi se ne prende gioco.
Un tempo si scattavano fotografie per immortalare momenti importanti: un bacio, un abbraccio, erano momenti catturati per avere un ricordo con cui piangere, ricordare, rimpiangere. Oggi si scattano foto per metterle su Facebook al fine di dimostrare qualcosa a qualcuno. Un tempo vedevi una persona e te ne innamoravi, ti innamoravi del suo sguardo, del suo modo di parlare, di muoversi, di sorridere, e stavi giorni, settimane o mesi a pensare a come poterti dichiarare a quella persona così importante ma così irraggiungibile. Oggi invece vedi una bella ragazza, l'aggiungi su Facebook, ci chatti, le dici qualcosa di carino, ti ci vedi e voilà inizia il giro interminabile di foto, tag e roba varia. Sembriamo tutti articoli di un catalogo chiamato Facebook. Tutto ciò inizia a non piacermi. Facebook rovina la spontaneità dei sentimenti!
La vita è un sonno, l'amore ne è il sogno, e avrete vissuto se avete amato.
L'amore finisce quando il cuore si ferma a pensare...
Il mio migliore amico è lo specchio, quando io piango lui non ride mai.
Non innamorarti due volte della stessa persona... la seconda volta ameresti solo il suo dolce ricordo.
È dura far finta di ridere quando il tuo cuore piange.
Non piangere su un amore finito.
Piangi, invece, su un amore dimenticato perché solo allora sarà veramente finito.
Perché è scandaloso fare l'amore a 16 anni se si può morire a tutte le età?
Darei tutti i miei giorni per un unico ieri.