Scritta da: Monica Cannatella
Sono fatta di parole urlate al vento e pensieri espressi mai.
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Sono fatta di parole urlate al vento e pensieri espressi mai.
Non ti ami abbastanza, forse perché nessuno ti ha mai detto quanto amore sei.
E capii che dietro il più bel sorriso che avessi mai visto, c'era una donna a cui qualcuno aveva tolto molte volte la voglia di mostrarlo.
Mi maledico ogni volta. Quando decido di non pensarti e invece ti ritrovo dietro l'angolo di un ricordo che si intrufola prepotentemente nella mia testa. Lo faccio ogni qual volta mi torni in mente ed io mi lascio prendere dalla malinconia. Mi maledico, quando penso che non ti lascerò più entrare nel mio cuore, e poi... poi te ne do la possibilità. E mi maledico quando sento che adesso è troppo tardi ma io continuo a sperarci lo stesso. Perché la gente non lo sa mica cosa ha dentro l'anima, pensa che lei sia felice, e lei glielo lascia pensare. Ride, ride forte. In fondo è il suono più rumoroso che conosca per coprire i suoi pianti disperati. E lotta, sempre. Anche quando sa che è inutile. E dice spesso "non fa nulla", perché cosi le hanno insegnato a dire.
Ti aspetterò e, se vorrai farlo anche tu, non importa il tempo che ci sarà da aspettare. Ti aspetterò, perché mi hai tolto tutto. Il sonno, la fame, la sete, il mio quieto vivere. Ti aspetterò, e se vorrai farlo anche tu, non importa il tempo che ci sarà da aspettare. Un giorno, un mese, un anno, per sempre, per l'eternità. E se l'unico modo per stare insieme è la morte, aspetterò ogni giorno di morire.
Ricamava tele di sogni con fili di stelle e aurore boreali. Le piacevano i colori, la facevano sentire allegra. E le piacevano le stelle. Soprattutto quando le guardava venir giù e doveva esprimere un desiderio, che poi non gli si erano mai avverati, ma lei ci sperava tanto. Doveva pur credere in qualcosa!
Dovesse arrivare un'altra era glaciale, non me ne preoccuperei. Perché chi il gelo lo porta dentro rimane immune a certe catastrofi, essendolo già di per sé.
Rifarai lo stesso errore mille e mille altre volte ancora, ed io non mi riterrò degna di considerazione. E in ognuno di quei momenti, ti amerò sempre un po' di meno.
Alla signora vita: hai sempre preso di più, più di quel che avevo, più di quanto io ti dovessi. Niente preavvisi, tu arrivi e ti prendi tutto. Beh, adesso non ho più nulla da darti, o meglio, non voglio più darti nulla. Siamo pari, anzi, sei in debito con me, e voglio sperare che tu abbia intenzione di saldare il prima possibile.
È preferibile, supporre, immaginare, inventare, straparlare e infamare, quando si potrebbero avere tutte le risposte del mondo semplicemente chiedendo. Ma la gente si sa, non vuole risposte, vuole qualcosa con cui possa occupare il tempo che gli avanza nella loro triste e miserabile vita.