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Scritta da: Eleonora La Pazza
Gli abitanti di Little Hangleton la chiamavano ancora Casa Riddle, anche se erano passati tanti anni da quando i Riddle ci abitavano. Si trovava sulla collina che dominava il villaggio: alcune delle finestre erano inchiodate, al tetto mancavano delle tegole e l'edera cresceva incolta sulla facciata. Un tempo Casa Riddle era stata una dimora elegante, certo l'edificio più vasto e grandioso nel raggio di chilometi, ma ora era umida, desolata e disabitata.
Gli Hangletoniani convenivano tutti che la vecchia casa era "sinistra". Mezzo secolo prima, qualcosa di strano e terribile era successo là dentro, qualcosa di cui gli abitanti più anziani amavano ancora discutere quando erano a corto di pettegolezzi.
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    Scritta da: sissina
    Perdere la speranza di poter rivedere Sirius e parlare ancora con lui fu come perderlo di nuovo. A passi lenti, oppresso dal dolore, riattraversò il castello deserto chiedendosi se si sarebbe mai sentito di nuovo felice.
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      Scritta da: Eleonora La Pazza
      I due uomini apparvero dal nulla, a pochi metri di distanza nel viottolo illuminato dalla luna. Per un istante rimasero immobili, le bacchette puntate l'uno contro il petto dell'altro; poi si riconobbero, riposero le bacchette sotto i mantelli e si avviarono rapidi nella stessa direzione.
      "Novità?" Chiese uno dei due.
      "Le migliori possibili" Rispose Severus Piton.
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        Scritta da: Eleonora La Pazza
        I loro sguardi che si stavano abituando alla penombra, furono attratti verso l'alto, dal più bizzarro elemento della scena: una figura umana priva di sensi che, sospesa a testa in giù sopra il tavolo, girava lentamente, come attaccata a una fune invisibile, riflessa nello specchio e nella superficie nuda e lustra del tavolo.
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          Scritta da: Grinch
          Ginny guardo Harry negli occhi e trasse un respiro e disse: "Buon Compleanno".
          "Si... Grazie".
          Continuava a guardarlo dritto negli occhi, lui invece non ci riusciva; era come fissare una luce abbagliante.
          Bella vista" mormorò debolmente, indicando la finestra. Lei lo ignorò. Non poteva biasimarla.
          "Non sapevo cosa regalarti".
          "Non dovevi regalarmi niente".
          Lei ignorò anche questo.
          "Non sapevo cosa ti sarebbe servito. Niente di troppo grande, perché non puoi portarlo con te".
          Harry azzardò un'occhiata. Non piangeva; era una delle cose meravigliose di Ginny: piangeva molto di rado. Avere sei fratelli doveva averla temprata.
          Lei fece un passo verso di lui.
          "Quindi ho scelto qualcosa che ti faccia pensare a me, sai, nel caso incontrassi quelche Veela mentre sei in giro a fare quello che fai".
          "Le possibilità di uscire con delle ragazze saranno abbastanza scarse, a essere sincero".
          "È proprio quello che speravo" sussurrò lei, e lo baciò come no l'aveva mai baciato prima. Harry rispose il bacio, e fu beato oblio, meglio del Whisky Incendiario; era la sola cosa auntentica del mondo: Ginny, sentirla lì, tenerle una mano sulla schiena e l'altra affondata nei lunghi capelli profumati...
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