Scritta da: Paul Mehis
Non mi era mai mancato il coraggio per combattere sino a che non avevo perso i motivi per farlo.
Composta martedì 16 ottobre 2012
Non mi era mai mancato il coraggio per combattere sino a che non avevo perso i motivi per farlo.
Ci sono sofferenze che scavano nella persona come buchi di un flauto e la voce dello spirito ne esce melodiosa.
Se non avessi vissuto delusioni Dolorose, non avrei però nemmeno vissuto la Felicità di alcuni dei miei sogni.
Non esiste un modo "giusto" di vivere la vita, se non quello che ti fa sentire vivo.
Per farci superare impensabili difficoltà, dalla consistenza della foschia mattutina, o dalla consistenza del cemento armato antisismico, può bastare un Bacio...
È quello che sono.
Posso fare qualsiasi cosa, qualsiasi. E non andrà mai bene.
Sempre in ritardo, sempre alla rincorsa... e senza mai arrivare.
E se c'è qualcosa di bello? Me lo fanno vomitare, quindi perde di valore.
Pazienza, ci sto convivendo da anni. Sino ad ora ci sono riuscito... male, ma sopravvivo.
Una vita da mediano, a recuperar palloni, nato senza i piedi buoni, lavorare sui polmoni. Chissà forse un giorno farò gol... magari anche di mano, come Maradona ai mondiali. E come "el pibe de oro" dirò che è stata la mano de dios...
No è impossibile... non sono mai stato capace di infrangere le regole. Probabilmente rimarrò sempre quello che sono: un bastardo senza gloria.
Non sono che pensieri senza espressione e un'anima che desidererebbe dimorare soltanto tra gli spicchi dei tuoi Sorrisi.
Alcuni hanno un grande sogno nella vita e mancano a quel sogno.
Altri non hanno nella vita nessun sogno, mancano anche a quel sogno.
Ero solo... la sua voce era imponente nel silenzio della spiaggia deserta, nel buio non coglievo lo stacco tra lui ed il cielo nel quale non risplendeva la luna, ma delle stelle di dimensioni incredibili...
Nell'oscurità, la parte delle onde frontale mi appariva simile ad infinite strisce di schiuma color avorio che si rincorrevano e mi rincorrevano, come lunghissimi e sinuosi serpenti albini.
Avevo l'impressione che dalla sua enormità potesse emergere un essere immenso da un momento all'altro, qualcosa di indefinibile ed amorfo come una creatura descritta nel Necronomicon da Lovecraft.
Camminai sulla spiaggia per parecchi minuti, impossibilitato a distoglievi lo sguardo.
Avanzavo faticosamente con un passo grottesco per i tacchi degli stivali che sprofondavano nella sabbia fine come zucchero...
Il vento freddo mi scavava il viso e trasportava un odore penetrante e, per me, sconosciuto quanto attraente.
Avrei sicuramente preferito ammirare l'immensità di un tuo sguardo... ma alla fine, mi sono accontentato di osservare la grandezza del mare abbracciato al cielo in una notte stellata, ma senza luna.