Scritta da: Randle
La conoscenza ha inizio con la demolizione delle illusioni.
Composta giovedì 17 maggio 2012
La conoscenza ha inizio con la demolizione delle illusioni.
L'uomo quando parla può venire osservato nel movimento delle membra e ascoltato nel suo discorso: ma come si può penetrare il suo pensiero e come si può riuscire a giungere al suo cuore? Chi arriverà mai a comprendere ciò che egli porta e sente dentro di sé, ciò che veramente lo interessa, ciò che affronta nel suo intimo, ciò che vuole o non vuole?
Voi sbagliate! Siamo molto superficiali, io e voi. Non andiamo ben addentro allo scherzo, che è più profondo e radicale, cari miei. E consiste in questo: che l'essere agisce necessariamente per forme, che sono le apparenze che esso si crea, e a cui noi diamo valore di realtà. Un valore che cangia, naturalmente, secondo l'essere che in quella forma e in quell'atto ci appare. E ci deve sembrare per forza che gli altri hanno sbagliato; che una data forma, un dato atto non è questo e non è così. Ma inevitabilmente, poco dopo, se ci spostiamo d'un punto, ci accorgiamo che abbiamo sbagliato anche noi, e che non è questo e non è così; sicché alla fine siamo costretti a riconoscere che non sarà mai né questo né così in nessun modo stabile e sicuro; ma ora in un modo ora in un altro, che tutti a un certo punto ci parranno sbagliati, o tutti veri, che è lo stesso; perché una realtà non ci fu data e non c'è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile. La facoltà d'illuderci che la realtà d'oggi sia la sola vera, se da un canto ci sostiene, dall'altro ci precipita in un vuoto senza fine, perché la realtà d'oggi è destinata a scoprircisi illusione di domani. E la vita non conclude. Non può concludere. Se domani conclude, è finita.
Voi sbagliate! Siamo molto superficiali, io e voi.
Dovremmo dare voce anche alla nostra ombra.
Quando si osservi la qualità del pensiero nell'uomo alienato, è stupefacente vedere come la sua intelligenza si sia sviluppata e come la sua ragione sia degenerata. Egli prende la sua realtà come è; egli desidera goderla, consumarla, toccarla, maneggiarla. Egli nemmeno si chiede che cosa vi sia dietro, perché le cose sono come sono, e dove stiamo andando. Non si può mangiare il significato, non si può consumare il senso, e per quanto riguarda il futuro: après moi le déluge!
La mia certezza riposa sulla conoscenza che nel profondo di me ho dell'altro, e sulla mia propria esperienza di amore e probità. È un tipo di conoscenza possibile solo nella misura in cui possa sbarazzarmi del mio io e vedere l'altro nella sua interezza, riconoscendo la struttura di forze all'opera in lui, vedendolo nella sua individualità e in pari tempo nella sua universale umanità.
È un tempo, quello in cui viviamo, dove tutti possono sognare ed è facile desiderare. Ma il paradiso è per pochi e l'inferno per molti.
Tanto più ascolti in profondità, tanto più è difficile riferire ciò che hai sentito.
Se stai aspettando qualcuno che ti stravolga la vita, quello sei tu.