Scritta da: Salvatore Currò
Siamo un frutto del passato. Dentro di noi, i semi del futuro.
Composta sabato 1 dicembre 2018
Siamo un frutto del passato. Dentro di noi, i semi del futuro.
E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L'alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere.
La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli.
Del passato non rimpiango tanto i desideri irrealizzati, quanto il coraggio che non mi è bastato a realizzarli.
Non definire "equilibrato" colui che non eccede mai.
L'Equilibrio non è un immobile punto di mezzo.
È un oscillare perpetuo tra più estremi. La materia ci sembra stabile pur con elettroni che vi ruotano intorno, cosi come la luna è sempre stata nei nostri cieli senza fermarsi mai.
L'equilibrio è il movimento che è alla base della Vita dell'Universo.
Non mi capisco.
Riflessioni, banalità.
Cosa rimane di un uomo quando non ha più sogni?
Nulla di più e nulla di meno di un brancolante ammasso di carne.
Inseguire il sogno è felicità, e la felicità è lo scopo, il senso di tutto quello che va oltre il semplice respirare.
Bada bene, ho detto inseguirlo, perché l'uomo non si riscalda nella fiamma, ma vicino ad essa.
Questa è la mia ricetta della felicità.
Forse tu che leggi annuendo hai i miei stessi gusti. Forse.
Però ricorda, prima di adottare questo o un altro consiglio: questa è la mia ricetta, mentre tu sei tu, è assomigli solo a te stesso.
E adesso cerca di dormire, il risveglio ti attende.
Era giovane e bello, forte come una roccia e aperto alla vita, per questo attiro Lei.
Lei che quando lo incontrò, lo avvolse, lo strinse forte a sé, e furono una cosa sola.
Passava il tempo, e cominciarono a pensare al futuro, a come sarebbe stato bello avere dei figli che scorrazzassero in giro, ricambiassero il loro amore e magari, quando loro ne avessero avuto il bisogno, li sostenessero.
E cosi, Pianeta Terra e madre Natura concepirono gli Uomini.
Per millenni li cullarono. Madre Natura li nutriva al seno con ogni primizia che concepiva, mentre Pianeta Terra gli dava sostegno e li faceva crescere e giocare, mentre gli insegnava a essere autosufficienti.
Però gli uomini crebbero, e, come tutti i figli, anche troppo in fretta.
E cominciarono a prendere con cattiveria il cibo che la Madre gli avrebbe dato comunque, ferendola nel profondo.
Ad asfaltare ed edificare per avere uno spazio che Pianeta terra non gli avrebbe mai negato.
Pianeta Terra e Madre Natura sono stanchi, spesso si arrabbiano con gli Uomini, ma sperano sempre, da bravi genitori, che i figli inizino a rispettarli, soprattutto ora che sono vecchi e avrebbero bisogno delle loro amorevoli cure.
Come finisce questa storia? Tutti speriamo in un lieto fine, ma dipende solo da noi...
Sono in migliaia ad accanirsi contro le ramificazioni del male, ma solo uno a colpirne la radice.
Il Traditore è un Ribelle visto dagli occhi del Sistema.