Molti sogni, sono come aquiloni che volteggiano sospinti dalla brezza della libertà.
Quanto più forte spirerà il vento, tanto più saldo tratterremo istintivamente il filo della ragione che congiunge.
Il codardo, non lascerà mai la presa, accontentandosi di assistere alle geometrie che quel giocattolo disegna; Il timoroso, attenderà che qualcuno spezzi lo spago che lo trattiene; l'audace, libererà l'aquilone, correndo il rischio di vederlo precipitare, ma solo così potrà sperare che quel sogno conquisti l'infinito.
Umida e caliginosa aria, alita nel cuore freddo del tuo rigido inverno. Si susseguono, volteggiandoti intorno, le belle stagioni disgiunte da quell'anima ripiegata. Indugia la chimera di un'alba che, piena di luce imponente, trapassi la fosca nebbia e riaccenda il rosso dentro il petto.
Nelle sue acque si rispecchia l'anima, dalle sue onde si eleva la melodia più intensa, la sua brezza gonfia le vele della mente che, accarezzando i ricordi, la sospingono al di là dell'orizzonte.
Nella vita amo procedere con il massimo dell'impegno e delle mie possibilità, ma non speditamente! Mi piace osservare le bellezze della natura e il panorama che mi circonda. Se un cielo terso, una collina amena o una spiaggia colorata mi regalano le tinte più belle mi soffermo, rifaccio il pieno di felicità e via, riparto verso nuovi mondi.
Quante strade impolverate percorriamo ogni giorno! Giardini incolti ed erbacce sui muri, cani randagi denutriti che si muovono in branco alla ricerca di cibo, schiene di lavoratori piegate dalla fatica. E ci meravigliamo dello sporco della via, ci stupiamo dell'incuria della terra, cacciamo via i cani affamati e ci commiseriamo dei dorsi curvati di chi sgobba. Ma quella strada non è forse la nostra stessa vita? Il pulviscolo, è l'insieme delle angosce che offuscano la mente; Il giardino abbandonato, è un cuore che non intendiamo; Le sterpaglie sulle pareti, divengono le incancellabili cicatrici dell'anima; i cani randagi, quel senso del dovere che si muove come un branco conforme al "giusto" e alla "ragione" e che lentamente però muore nella fame di una vita che non vive; Le schiene piegate dei lavoratori, raffigurano, infine, i nostri corpi devoti con dovizia alla bellezza esteriore china nell'infima materia che occulta la sostanza della vera essenza.
Il sorriso dona luce al volto di chi lo possiede e agli occhi di chi l'osserva. Alcune volte, però, è solo una smorfia che cela un velo di malinconica tristezza.
Vapori di sospiri, come nebbie lacrimose, si depositano in un fiume di sogni che, scorrendo verso la valle dei desideri, sfociano in un mare di speranze.