Scritta da: Silvana Stremiz
Cosa non fare mai: chiudere la porta di casa appena l'ospite ha varcato la soglia. Si aspetta che sia salito in ascensore o che abbia sceso le scale.
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Cosa non fare mai: chiudere la porta di casa appena l'ospite ha varcato la soglia. Si aspetta che sia salito in ascensore o che abbia sceso le scale.
Cosa non fare mai: mandare fiori anonimi.
Cosa non fare mai: tagliare il pesce col coltello. Meno grave, ma ugualmente maleducato, tagliare la frittata col coltello o infine portare quest'ultimo oggetto, per una ragione qualunque, alla bocca.
Cosa non fare mai: scrivere romanzi con gli sms. Gli sms sono un modo pressante per esserci. Pressante ma breve.
Cosa non fare mai: dire "fine" o "distinto" per definire una persona. Si capisce subito che chi parla non è né fine né distinto.
Cosa non fare mai: chiedere dopo il primo incontro amoroso: "Ti è piaciuto?", "Sei stata bene?", "Come è andata?". Non è un film. I commenti sono inutili, il futuro della storia sarà l'unico commento attendibile.
Cosa non fare mai: applaudire per un atterraggio o quando passa un carro funebre. Il primo applauso fa trasferta di chi non si trasferisce mai, il secondo non rende onore al morto ma rende un funerale uno spettacolo.
Cosa non fare mai: nominare in vano Gianni famosi. Una generazione fa c'era il Gianni A., adesso tutti gli industriali o chi vuol essere in quel mondo non parla che di Gianni Letta. Qualunque sia il vostro Gianni, è un Gianni privato.
Cosa non fare mai: far passare prima una signora entrando in un ristorante. L'etichetta è cosa complicata, ma logica: entrando prima, il cavaliere dovrebbe con un'occhiata "esplorare" il posto. La regola tradizionale ("prima le dame") è invece valida all'uscita.
Cosa non fare mai: dire o scrivere il cognome prima del nome. Veronica Anfossi è solo e sempre Veronica Anfossi, mai Anfossi Veronica.