Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi & Aforismi (Morte)
Dopo la morte dello scrittore, leggere il suo diario è come ricevere una lunga lettera.
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Dopo la morte dello scrittore, leggere il suo diario è come ricevere una lunga lettera.
Morte non essere superba, anche se in molti ti hanno chiamata terribile e potente, perché, tu non lo sei, perché, quelli che tu decidi, tu li abbatti non morire, povera morte.
Questo solo capì. Di essere caduto nella tenebra. E nell'istante in cui seppe, cessò di sapere.
La morte è la vera amica dell'uomo: ti fa una promessa il giorno della tua nascita e nessuno può dire che non l'abbia mantenuta.
Parlate di noi giovani, ci condannate, ma non sapete che per un amico che muore, siamo capaci di piangere su i nostri jeans strappati e dietro ai nostri capelli lunghi sappiamo ricordarlo. Noi non abbiamo paura di morire, perché sappiamo che qualcuno piangerà per noi, i nostri amici sbandati e non di certo voi, persone civili che non avete nemmeno il tempo di piangere.
[parlando della madre] Non rattristiamoci di averla persa, ma ringraziamo di averla avuta.
I morti pesano non tanto per l'assenza, quanto per ciò che -tra loro e noi- non è stato detto.
Lui è morto, ha portato via con se il caldo, il sole. Io non lo so cosa c'è dopo la morte, so solo perché mi ha rubato l'amore, adesso sono incavolata nera con lei, perché lui era mio, perché me l'ha strappato dalle mani, forse dovrò saldare questo debito con la signora nera, forse capirà la mia rabbia, ma quando la incontrerò di sicuro mi restituirà ciò che è mio, allora lo sarà per sempre.
Oh, dicono che la voce dei moribondi attragga la mente come un'armonia profonda. Non si fa spreco di parole quando ne restano poche, coloro che dicono le parole nel dolore dicono il vero.
I grandi pensieri derivano dal cuore.