Scritta da: Momo Trallalla
E non ho fatto altro che sentirmi sbagliata e ho cambiato tutto di me perché non ero abbastanza, ed ho capito soltanto adesso che avevi paura.
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E non ho fatto altro che sentirmi sbagliata e ho cambiato tutto di me perché non ero abbastanza, ed ho capito soltanto adesso che avevi paura.
Schiavo dell'eterna stupidaggine di stare dietro a chi ci fa del male.
I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi.
È sempre più forte di me. Lo è sempre stato. Perché a lui basta una parola per farmi male. Anzi, anche meno: una parola non detta, un silenzio, una pausa. Uno sguardo rivolto altrove. Io posso sbraitare e dimenarmi per ore, passare alle ingiurie, mentre a lui per stendermi basta una piccola smorfia, fatta con un angolo del labbro.
C'è bisogno di tempo, c'è bisogno di distacco, come quando fai una foto e ti sembra tutto normale, poi la riguardi dopo dieci anni e dici: come ero pettinato? Come ero vestito? È difficile capire le cose quando ci sei troppo dentro.
E poi ci sono quelle persone belle da morire... Non belle in senso fisico... belle e basta... Belle perché quando sorridono illuminano ciò che le circonda... Belle perché il suono della loro voce riempie l'aria... Belle perché con un gesto ti rendono felice, belle perché fanno parte di te e ti rendono migliore...
Forse la libertà poi non è nemmeno poter fare ciò che si vuole senza limiti, ma piuttosto saperseli dare. Non essere schiavi delle passioni, dei desideri. Essere padroni di sé stessi.
Nulla è più complicato della sincerità.
Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com'egli l'ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!
E doni un po' d'amore a chi non sa che farne.