Oh! Lasciate in tanta incertezza della vita. (...) in questo gioco alterno di speranze e d'affanno lasciate una specie di stella polare al cuore bisognoso, alla quale possa almeno levare lo sguardo, anche se non gli serva da guida.
Adesso so che la violenza è anche nel silenzio e qualche volta è invisibile a occhio nudo. La violenza è il tempo che risana le ferite, la sequenza irriducibile dei giorni, l'impossibile ritorno indietro. La violenza è quello che ci sfugge, che tace, che non si manifesta, la violenza è ciò che non ha spiegazione, che resterà opaco per sempre.
Lascerò che le lacrime lavino via le espressioni della tristezza, le ombre dei sorrisi forzati, e quella voglia di piangere trattenuta per troppo tempo. Le lascerò bagnare pagine e pagine, centinaia di pensieri che diventeranno macchie di inchiostro e gesti di affetto che lasceranno il posto ai ricordi. Le lascerò scivolare lungo il percorso delle illusioni, le sentirò attraversare la distanza che separa la luce dal buio, la speranza dalla sofferenza. Finalmente saranno libere di uscire, cadranno fino al cuore e ancora una volta raccoglierò tra le mani tutti i miei sogni.
... I suoi occhi si agganciarono ai miei. Non riuscivo a pensare a nulla se non che il loro colore grigio era identico all'interno di una conchiglia di ostrica. Sembrava che stesse aspettando qualcosa. Il viso incominciò a contrarmisi dalla paura, forse non gli stavo dando quello che desiderava.
Ho l'impressione che la natura ci permetta di sognare solo per concedere un attimo di illusoria realtà ai nostri desideri, un rimedio naturale contro l'insoddisfazione della vita.
Un quadro in una chiesa è come una candela in una stanza buia, serve a vedere meglio. È il ponte tra noi e Dio. Ma non è una candela protestante o cattolica. È una candela e basta.