Il mio cuore ha ripreso a parlarmi. Mi ha raccontato che il foro nel muro della diga lasciava passare un piccolo flusso, i venti spiravano in tutte le direzioni e lui era felice perché io lo ascoltavo di nuovo. Il mio cuore diceva che ero innamorata. E mi sono addormentata contenta, con un sorriso sulle labbra.
Ringraziavo Dio tutte le notti per averti accanto... ringraziavo perché ogni giorno vedevo in te l'amore della mia vita, ringraziavo perché con te vivevo i momenti più belli che una persona poteva vivere... Oggi, non stiamo più insieme, ma voglio che tu sappia che continuo tutte le notti a ringraziare, perché capisco che sei stato un angelo da Dio inviato per farmi conoscere il vero amore.
Ma quando ti viene quella voglia pazzesca di piangere, che proprio ti strizza tutto, che non la riesci a fermare, allora non c'è verso di spiccicare una sola parola, non esce più niente, ti torna tutto indietro, tutto dentro, ingoiato da quei dannati singhiozzi, naufragato nel silenzio di quelle stupide lacrime. Maledizione. Con tutto quello che uno vorrebbe dire... e invece niente, non esce fuori niente. Si può essere fatti peggio di così?
Più passano i giorni e più comprendo cosa vivi. Capisco cosa voglia dire essere costretti a soffocare sentimenti che si vorrebbero vivere liberamente, sentimenti che si vorrebbero rivelare al mondo intero e portarli finalmente alla luce del sole. Ora capisco quanto costa la solitudine di chi ama silenziosamente...
Qualcuno una volta mi disse che la sigaretta altro non è che il sopperire ad una mancanza. In questi giorni, sto cominciando a capire che non è una cazzata così grande come credevo inizialmente... Da quando non ti vedo e non ti sento infatti fumo quasi il doppio... E inizio anche a capire che non è vero che evito di fumare in tua presenza perché credo ti infastidisca; è vero invece che da quando non sei con me o quando non ti sento, mi viene a mancare quello che secondo qualcuno è il presupposto che stà alla base dal fumare: la mancanza di qualcosa...
Avere un pensiero unico, assiduo, di tutte le ore, di tutti gli attimi;... non concepire altra felicità che quella, sovrumana, irraggiata dalla sola tua presenza su l'esser mio;... vivere tutto il giorno nell'aspettazione inquieta, furiosa, terribile, del momento in cui ti rivedrò.
Ci sono fasi in una storia d'amore, diciamo così, in cui ti fa piacere essere svegliato alle cinque del mattino anche se sei andato a letto alle quattro. È l'effetto "canto degli uccellini", quello che fa sì che a un - Ciao, amore, ti disturbo? - tu risponda - Figurati, tu non mi disturbi mai, stavo proprio sognando di te-. È una fase breve ma intensa a cui subentra quella in cui al - Ciao, amore, ti disturbo? - segue un sarcastico - Macché. Stavo sturando il water mentre ascoltavo i canti gregoriani-.