Scritta da: Stefano Gentilini
Non è sempre una lama che può farti sanguinare, la fragilità può graffiarti il viso quando posi la tua maschera che usi per nasconderti da te stesso.
Composta domenica 22 settembre 2013
Non è sempre una lama che può farti sanguinare, la fragilità può graffiarti il viso quando posi la tua maschera che usi per nasconderti da te stesso.
È così strano pensare che una fotografia sia il modo più semplice, per fermare il tempo.
Quando accetterai l'impossibilità di un cambiamento, inizierai a cambiare te stesso.
Mi è stato chiesto che forma potrebbe avere il nostro mondo ideale. Per me nasce esattamente dai colori inespressi che abbiamo dentro, da quei colori mobili che si intrecciano, che s'illuminano nei nostri occhi, ma solo quando ci troviamo al buio, solo quando nessuno purtroppo ha la possibilità di vedere ciò che siamo veramente. Se questa forma inespressa e sospesa del nostro essere potesse trasformarsi in una sola molecola, forse avrebbe la forma di ciò che vorrebbe esistere anche solo per un istante, così da liberare questo nostro mondo e abbracciare la vita.
Le persone non vedono l'amore che può esserci dietro la rabbia, dietro il dolore. Le persone non vedono perché troppo prese ad ascoltare le proprie convinzioni, le persone non se ne accorgono perché guardano, ma non vedono.
Essere intrappolati in un sogno che svanisce, credo sia come essere in balia di un'emozione. Allora meglio scomparire, che non provare nulla e far finta di esistere.
È così strano accorgersi che esistono i padroni del cuore, così com'è strano che crediamo di essere liberi quando siamo persino schiavi dei nostri stessi pensieri.
Mai rinnegare il proprio passato e quello che ci ha dato, fatto provare, fatto soffrire. Ciò che saremo lo siamo già, chi ci sta cercando, lo abbiamo già trovato, solo che ancora non lo sappiamo.
Chissà perché molti lottano disperatamente per essere ciò che non sono.
Così come un carillon che volteggia in una stanza vuota e il silenzio cancellato da un pennarello. Se solo capissimo cosa significa il sapore di un bacio mai dato, l'odore di un giorno mai vissuto, l'abbraccio ad un figlio mai nato. Le parole che non hai mai trovato, l'amore dietro un sorriso negato, la gioia di esistere per chi non c'è più, la fatica di esistere per chi non c'è ancora. Il cuore che non batte più, ma non significa che sei già morto, i colori che non vedi più, i dolori che non senti più. Spesso ci si chiede cosa manca alla nostra vita per essere felici, ma a volte dovremmo domandarci cosa manca alla nostra felicità per sentirci veramente vivi.