Scritta da: Susanna Scarlata
in Frasi & Aforismi (Vita)
Ci sono troppi lupi affamati di inquietudini.
Noi ci facciamo in quattro per non strisciare nel più misero errore,
loro si fanno in mille pur di vederci finire in un burrone.
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Ci sono troppi lupi affamati di inquietudini.
Noi ci facciamo in quattro per non strisciare nel più misero errore,
loro si fanno in mille pur di vederci finire in un burrone.
E siamo corpi pronti a darsi tutto. Siamo ossessioni. Le più grandi passioni.
Su questa panchina noi, a raccontare dei nostri Eroi.
Le mani giunte come per non lasciarsi andare, i piedi che sfregano sull'erba mentre sono occhi e gesti a parlare.
Parole dipingono la bocca.
Dal niente estrapoli i miei umori e comprendi i miei dispiaceri.
È confortante sai la tua vicinanza che sembra riflettere la mia essenza.
Una cura la tua presenza.
Ci scriviamo sulla pelle affacciate al panorama della nostra mente.
Ci regaliamo battiti lenti e veloci che sanno spiegare tutto ciò che gli altri non riescono a capire.
Come una bambola di pezza - nel gioco della fiducia - mi lascio cadere all'indietro convinta che ci sarà qualcuno a sorreggermi, te.
Che sei diventata improvvisamente la religione del mio presente.
Sul volto la saggezza, sulla pelle le tracce dei vissuti.
Sono briciole che ha raccolto senza smettere mai di credere e sperare.
Insegnamenti, sorrisi mai stanchi.
Mai sbagliati i suoi modi, mai invadente la sua presenza.
Bella, nonostante l'età avanzata, per il suo sbocciare ogni giorno come fosse la primavera più fiorita ed il suo affrontare i drammi più tetri uscendone sempre vittoriosa.
È una boccata di aria pulita, una boccata di vita che vorrei poter imbottigliare e custodire per non scordare.
E come lei con gioia crescere, senza la paura di invecchiare.
E ti cerco appena qualcosa mi scombussola la vita, se la tempesta mi travolge e non trovo una via d'uscita.
Ti cerco quando ho bisogno di evadere, quando voglio qualcuno che sia in grado di sbirciare tra i miei silenzi più grigi. Ti cerco perché sei tanto e neanche te ne rendi conto.
Puoi chiudere porte e portoni.
Puoi cacciare via dai tuoi giorni gli affetti che hanno contribuito a ferirti.
Ma la mente, crudele e beffarda, continuerà ad inserire tra i labirinti della tua memoria quegli istanti vissuti di cuore,
in cui senza loro credevi di non poter resistere ad alcun timore,
in cui ogni sguardo e gesto erano un po' di bene in più.
Se ti vien voglia di ridere fallo. Non preoccuparti di dove sei, con chi stai. Non c'è lacrima più dolce di quella che scivola giù a corteggiare un sorriso mai troppo grande.
Se si ripresenta il vento con le sue paure, non mi svegliare;
lasciami continuare a credere di aver capito il senso di tutto quanto
di aver trovato finalmente quell'equilibrio che stavo cercando.
Litigate e frasi sconnesse. Ma siamo ancora qui a comprenderci, con la faccia di chi sa che è stata la rabbia a parlare, di chi ha ancora tanto da dare. E non ci vergogniamo ad ammettere che a star lontani comincia a mancarci il respiro.
Anche se diventi "qualcuno", senza umiltà resti niente e nessuno.