Frasi inserite da Teo Erba

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Scritta da: Teo Erba
Intravedevamo tra i foschi fori dei nostri spiriti masse di persone concentrate a rincorrere le proprie frustrazioni.
Non capivamo bene il perché di tutto questo e le immagini ci spaventavano, così tra il forte impatto della nostra veduta indietreggiavamo impauriti, allontanandoci sempre di più dal luogo dal quale provenivamo. Le vite degli altri parevano ridicole ma non ridavamo, non era affatto divertente, quello che vedevamo ci creava una forte confusione in testa che ci riempiva il volto di domande e perplessità. Saremmo dovuti restare?
Composta domenica 9 dicembre 2012
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    Scritta da: Teo Erba
    Siamo noi, siamo le anime di un tempo perduto; di un tempo passato per la gran parte a ricercare se stessi, le proprie ragioni, i propri perché, i propri volti, i propri respiri, le proprie possibilità, le proprie vergogne, le proprie speranze. Siamo noi, siamo le anime di un tempo perduto; di un tempo triste e isolato perso tra la nostra rabbia e le nostre delusioni nel vedere sempre più colori sbiadirsi e più alberi perdere le proprie foglie. Siamo noi, siamo le anime di un tempo perduto; le anime di un tempo destinato all'eternità, quegli spiriti selvaggi che hanno imparato a temere tutti e a non aver vergogna di nessuno, a contare solo su se stessi e sui propri difetti, come se anche quest'ultimi sarebbero potuti essere utili a costruire qualcosa di nuovo, forse qualcosa di comodo, qualcosa di rotto ma funzionante, qualcosa di puzzolente ma non nauseante, qualcosa di duro ma non di aggressivo, qualcosa di sottile ma non fragile. Siam noi, siamo le anime di un tempo perduto; di un tempo perduto tra i propri perché e le proprie ombre, tra i propri sguardi e i propri silenzi, tra i propri mondi e le proprie diversità. Siamo noi, siamo i dispersi delle nostre vite, raffiche di venti imprevedibili alla ricerca di cibo e conquiste.
    Composta domenica 9 dicembre 2012
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      Scritta da: Teo Erba
      Mi auguro che un giorno il silenzio possa prendere la propria ricompensa dalle urla per il proprio lavoro svolto con minacciosa fatica, mi auguro che un giorno la fatica possa prendere la propria ricompensa dal menefreghismo e che il menefreghismo fallisca per sempre. Mi auguro che un giorno quelli che vengono chiamati codardi possano richiedere la propria ricompensa ai violenti, per aver resistito a tutte queste tentazioni. Mi auguro che un giorno con tutte le ricompense che ci spettano, possiamo ricostruire casa, lontani dalle menzogne e dalle oscurità.
      Composta sabato 8 dicembre 2012
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        Scritta da: Teo Erba
        Siamo noi, siamo le anime sempre in cerca di qualcosa di migliore che allo stesso tempo pensano di avere già tutto. Siamo noi, siamo i viaggiatori di un tempo perduto che amano odorare i cieli puliti ed osservare i profumi delle parole degli altri. Siamo noi, siamo le spighe di grano che tendono i propri pensieri verso l'umiltà delle stelle, senza logiche o schemi. Siamo noi, siamo coloro che non amano viaggiare in prima classe ma coloro che trovano le proprie comodità nelle correnti d'aria riciclata. Siamo solo noi invece, non siamo coloro.
        Composta lunedì 3 dicembre 2012
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          Scritta da: Teo Erba
          Ogni volta che bestemmi disturbi l'ombra di qualcuno che da parte a te sta cercando di dormire; e da parte a te c'è sempre qualcuno che cerca di dormire, qualcuno che non vede l'ora di addormentarsi per continuare a sognare, per continuare a fantasticare sulla propria vita. Ogni volta che urli disturbi qualcuno che da parte a te sta cercando di pensare, di pensare a qualcosa di bello, che lo rassereni o lo tranquillizzi, qualcuno che in ogni caso desidera posizionare il proprio spirito su delle li immaginarie che lo facciano volare in qualcosa di migliore; e tutti cercano qualcosa di migliore, così quando urli o bestemmi stai solo disturbando te stesso e la tua anima che sono sempre in cerca di qualcosa di migliore.
          Composta lunedì 3 dicembre 2012
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            Scritta da: Teo Erba
            Noi continueremo a sorrider come il sole continuerà ad abbracciare la terra nei caldi pomeriggi estivi, continueremo ad agire secondo il nostro essere, come è che dal solito seme nascerà sempre il medesimo frutto; continueremo ad urlare alle nostre ragioni come la pioggia continuerà a scagliarsi violentemente sulle nostre anime. Noi continueremo a lasciar parlare le solite voci incessanti su di noi, proprio come i corsi d'acqua continueranno ad ospitare valanghe di detriti inquinanti per volere di chi non ha ancora capito che la natura è nostra madre. Noi continueremo a provare, continueremo a cercare qualcosa di nuovo come fanno gli uccelli, dei quali non conosciamo mai nulla, né la provenienza, né la destinazione.
            Composta mercoledì 28 novembre 2012
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              Scritta da: Teo Erba
              Una delle cose che non dovremmo mai smarrire è l'equilibrio. Esso ci tiene in bilico tra la scoperta e lo smarrimento, è parte integrante delle nostre emozioni sempre pronte a ricoprirci di grandi sensazioni in grado di farci tremare lo stomaco dal calore chi ci immerge in realtà entusiasmanti. È la nostra sicurezza nel convincerci che non molleremo mai la corda e la nostra forza nel buttarci sempre in nuove realtà, ovviamente ricche di speranze e immaginazione.
              Composta mercoledì 28 novembre 2012
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                Scritta da: Teo Erba
                Non dimentico il nome di chi si è abbandonato a se stesso; di chi ha scelto di essere il proprio migliore amico e di vivere la vita secondo il proprio istinto, senza una logica di tempo e possibilità, di coscienza e di rimpianti.
                Non mi dimentico il nome di chi ha avuto il coraggio di mettere via tutti gli avanzi di una vita e gettarsi nel vento e respirarlo senza fare rumore, senza il bisogno di farsi riconoscere, a volte mentendo, a volte fingendo un sorriso.
                Non mi dimentico il nome chi ha reso i propri passi simili a quelli di un aquilone, quelli di uno spirito a cui non importa dove porre le proprie ali, ma l'unica cosa che importa è sfiorare sempre nuove sensazioni e nascondersi dentro il proprio guscio sapendole assaporare in una triste solitudine; in una solitudine che non ha neanche mai voluto uscire dal pozzo da dove si era già rintanata da tempo, forse per volere o forse per potere di qualcuno che ha voluto tutto ciò. Non mi dimentico il nome di chi si è buttato nel vento e li si è perso e riperso più volte e sempre continuerà a perdersi, tra sguardi persi e sorrisi bruciati.
                Composta venerdì 9 novembre 2012
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