Scritta da: Staff PensieriParole
Pubblicata prima del 01/06/2004
Non c'è notte tanto grande da non permettere al sole di risorgere il giorno dopo.
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Non c'è notte tanto grande da non permettere al sole di risorgere il giorno dopo.
Tu sai che significa quando il cuore ti schizza fuori dal petto? Io si, l'ho scoperto poco dopo, quella mattina.Commenta
È come sentirsi morire, però poi rinasci e non nasci da solo stavolta, no, nasci insieme a lei.
Te la ritrovi accanto. E forse lei non lo sa, ma siamo nati insieme.
Siamo nati insieme, quella mattina.
"... E mi ritrovo ancora qui,Commenta
a parlare al cielo.
Ha le braccia grandi
e il sorriso che sa di scintille.
È vestito di tutto punto,
è vestito di stelle.
Fa paura questo gigante
che mi accarezza la testa,
che mi guarda vivere e non dice niente.
E vorrei contarle le sue stelle,
per conoscerlo meglio,
per scoprirlo amico.
Ma le stelle quante sono?
Ciao Caro,Commenta
sai, ogni tanto mi viene il dubbio: vale la pena di amare se poi rischi di starci male? Adesso mi sembra di no. Adesso mi sembra che tutti i sorrisi che abbiamo smezzato non bastano. Tu dici che "Se ami soffri però almeno ami, se non ami soffri lo stesso e non hai niente in cambio". Forse hai ragione tu. Stasera penso a noi, in esclusiva. Ti ricordi la prima estate che sono andata al college? Tre settimana da sola, con la paura di perdermi a St. James Square o in qualche altra piazza straniera. Tu mi hai detto "Oh, se ti perdi, scrivi!". Bè, io stasera mi sento persa e allora mi armo di una penna e cerco di prendere a calci tutti i miei fantasmi. Alla fine, è giusto così. È il tuo volo, prendilo! Vattene da tutto e da tutti! Però scrivimi! Mandami una lettera, un messaggio, un piccione viaggiatore, insomma, lanciami un segno di vita e io starò qui pronta, in ricezione. Poi, magari, quest'estate ti raggiungo per qualche giorno: ci facciamo una foto come due sceme, con le nacchere e il sombrero; c'ingozziamo di tapas e giù un buon vino catalano; c'innamoriamo di qualche ballerino, di un banderas, di un ragazzo visto al parco, di un cameriere gentile. Goditela, Caro. Io starò in una tasca della tua valigia, starò lì quando qualche compagna di stanza ti chiederà di metterle l'ombretto e starò lì anche quando un ragazzo passerà la serata con te, ti chiederà cose c'è di bello a Roma e un po' ti mancherà questa città del cavolo, da cui non vedi l'ora di scappare. Parti. In fretta! Senza rimpianti! Però, tra un anno, arriva puntuale. Io ti aspetterò Al 19. Prenoto due crepe alla Nutella, anzi tre, che magari col viaggio di ritorno, ti sarà venuta fame. E smezzeremo anche quella terza crepe, come abbiamo sempre smezzato tutto. Ti voglio bene, Caro, bene davvero.
Alice.
Io penso che quando si perde qualcosa non ci si è badato abbastanza, perché se ci tieni veramente ci stai attento, te la leghi stretta.Commenta
Il brutto dei cuori spezzati è questo: che non ci puoi buttare sopra l'acqua ossigenata e soffiare mentre le bollicine camminano sulla ferita, che puoi solo tenerti i cocci. E non ci stanno operazioni e non ci stanno medicine che li possono rimettere insieme, te lo devi tenere così il tuo cuore, rotto.Commenta
E penso che sarebbe bello se la vita fosse come le crêpe, che puoi farcire come ti pare.
Certi amori, quelli sbagliati, sono come le sigarette: meglio smettere.
La nostalgia può essere calcolata anche usando i numeri, è distanza moltiplicata per un fattore di amore.Commenta
Immagino che sia proprio così la vita. Una lunga catena di attimi. E immagino che tutto ciò che si può fare è cercare di viverli uno per uno, senza star troppo a pensare a quelli appena trascorsi o che stanno per arrivare.