Scritta da: Valeria D'Amato
È l'imprevedibilità nel vivere che sorprende la certezza dell'"essere"...
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È l'imprevedibilità nel vivere che sorprende la certezza dell'"essere"...
Lui era la schiuma dell'onda che sulla riva bagnava ad un tratto il mio corpo, era la luce fioca riflessa negli occhi, di un tramonto quasi spento, era lì, nel vento che respiravo, mentre tra le mani stringevo la sabbia umida; all'orizzonte era la linea che separava ciò che oltre potevo solo immaginare e mentre ascoltavo i rumori del mare, lui era quel brivido sulla pelle che mi abbracciava tutta...
Ovunque tu sia... Ti amo.
Tra me e te quel filo sottilissimo, che l'amore cuce nel tempo, che poi il destino spezza, ma che io non riesco a lasciare. Qui, stretto tra le mani, avvolge con dolcezza ogni parte di me... Il tuo essere ancora m'invade, ancora mi rifugio lì dov'eri tu, dove eravamo noi e così, ferma a te, vado avanti... Sei passato e futuro nel mio eterno e fuggevole presente.
Silenzio per amare, silenzio per vergogna, per sacrificio; silenzio per piangere, per udire e osservare, silenzio per ascoltare i pensieri, per apprezzare un progresso, per superare un dolore, per parlare da soli e per ricordare che non siamo soli, silenzio per fantasticare, per regalare un gesto, per accogliere un sorriso, silenzio per rispetto, per gratitudine, per dignità... Questo silenzio non sta mai zitto.
L'eterno è secondo me, quel tutto o quel qualcosa che si può pensare come "sentito" e non si può sentire di "pensarlo" finito.
Non è il tempo che fa l'eterno, ma il sentimento.
Sentire l'eterno è ciò che rende eterno anche il tempo.
Alla fine il nostro compito è conoscere; farci conoscere, per poi insieme scoprirci scoprendo sempre di più...
Quando perdi l'umiltà perdi la voglia di amarti, la voglia d'amare... Quando non senti più viva la gioia di "condividere", chi ti è accanto e ti ama ne soffre... Puoi essere figlio, genitore, amico, amante... non c'è differenza nel dolore che si avverte.
Bastare a se stessi non può essere mai un principio di vita, o almeno, non può bastare a sentirsi profondamente vivi...
Io ringrazio la vita...
"Ti ho perso", ma oggi ti amo ancora di più...
Se dovessi morire domani, sarei tra le donne la più felice... Ti ho avuto, ti ho vissuto e per sempre ti porterò con me; nei miei ricordi, nei sogni, nelle esperienze che farò... Ho amato l'amore... l'ho conosciuto... Cosa potrei desiderare di più?
Chi può fermarlo? Chi può comandarlo? Deciderlo? Chi può imporlo? Tutti possono farlo, molti ancora lo fanno... ma a che scopo? Con quale diritto? L'amore non si tocca... soprattutto quando non ti appartiene. Come si fa a parlare con la bocca di chi ama se non siamo noi ad amare in quel momento? Aprite gli occhi... l'omertà vi rende forti per poco... altro non vi lascerà che ferite profonde. Amare qualcuno è qualcosa di così unico che mai nessun altro potrà capire, se non chi si sta desiderando in quel momento... soffrire per amore succede a tutti, ma a tutti spetta decidere come soffrire, non per mano di altri, non per malelingue, non per chi crede di aiutare e invece sta solo facendo del male.
Non ci sono numeri nell'amore, nell'amore ci sono l'uno e l'altro... il resto non gli è proprio.
È nel sorriso di mia madre e mio padre, è nella voce delle mie sorelle, è negli occhi di un mio amico, è nella carezza della persona che amo, è nelle rughe degli anziani, nel pianto di un neonato, nello scodinzolio del cane...
è nei colori della vita e nel calore della gente, è nei piccoli gesti, nelle piccole cose che io riconosco ciò che tutti chiamano... felicità.