Orietur in tenebris lux tua.
Nascerà in mezzo all'oscurità la tua luce.
Composta sabato 26 febbraio 2011
Orietur in tenebris lux tua.
Nascerà in mezzo all'oscurità la tua luce.
"Salutationes"
Formicatio permulcentium in cinerem
in manus meae palma redacta.
"Addii"
Sul palmo della mia mano un formicolio di carezze incenerite.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole.
Aveva il cuore che gli sbatteva da dentro come un matto, le mani che gli tremavano e uno strano ronzio nelle orecchie. Non c'era da stupirsi, pensò: non capita tutti i giorni di riuscire a volare.
Ci addormentavamo vicini vicini, senza che ci importi dove inizia uno e finiva l'altro, né di chi sono queste mani o questi piedi, in una complicità così perfetta che ci incontravamo nei sogni e il giorno dopo non sapevamo chi aveva sognato chi e quando uno si muove tra le lenzuola l'altro si accomoda negli angoli e nelle curve e quando uno sospira sospira anche l'altro e quando uno si sveglia si sveglia anche l'altro.
Da molto tempo, ho appreso che posso curare le mie ferite solo quando ho il coraggio di affrontarle. E ho imparato anche a perdonarmi e a correggere i miei errori.
Le pareva di avere delle spine nei polmoni, e, curiosamente, le venne da pensare che Avram avrebbe potuto sfilargliele con delicatezza, a una a una.
Se cerchiamo qualcosa, anche quel qualcosa è in cerca di noi.