Scritta da: Kagib
Vedo l'esperienza come uno scultore che modella la sua opera, e paradossalmente ogni colpo, oltre a darle forma, la rende più solida, come se quella parte che viene via fosse un di più... un inutile, accomodante, conformato, silenzioso (perché ormai dimenticato) "fango"... abbiamo bisogno di essere "riscoperti", abbiamo bisogno di quel tocco sapiente anche se a volte fin troppo deciso che solo la mano di un Maestro sa dare e che serve però a rimettere in luce la nostra integrità ed il nostro primitivo splendore.

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