adelante ... en el tiempo que huye lejos ... Che ho scritto?
Il tempo fugge veloce, ci lascia istante per istante in un punto che non esiste più tra una strada percorsa ed una nuova ... quei punti, tutti posti nello zaino dei nostri ricordi!
caro ed agguerrito Giuseppe, il nesso di causalità legato all'esistenza in cui tanto tu hai fiducia, è stato messo più volte in dubbio dalla scienza, forse non conosciamo tutte le risposte ma possiamo immaginare universi in cui le relazioni tra causa ed effetto vengono meno, non possiamo sapere cosa sia l'esistenza senza il tempo, ma la nostra mente nasconde soluzioni mirabolanti a ciò che spesso ci è difficile immaginare, per quanto riguarda l'idea della fine legata al concetto di tempo credo che il respingere l'idea dell'invecchiamento sia solo una questione come dici tu di consapevolezza, forse è l'idea di morte che ci può turbare in tal senso, ma non tanto quella di fine legata all'invecchiamento che se ben ponderata nella propria mente consiste nella naturale conclusione dell'esistenza, il rinnovamente di cui parlo, che sicuramente può essere inteso relativamente ad una coscienza individuale, ma che coinvolge la società nella sua totalita, anche la coscienza sociale si rinnova di tempo in tempo di generazione in generazione, il mondo odierno non sarebbe ciò che è se non operasse il rinnovamento sociale, del resto la coscienza individuale si rinnova e con essa quella sociale perchè il mondo si rinnova, la natura stessa è un continuo divenire l'alternarsi tra giorno e notte, l'alternarsi delle stagioni, il continuo mutamento e rinnovamento genetico delle specie animali, sono tutti esempi di rinnovamento, rinnovamento individuale e sociale che proprio perchè intrinsecamente legato all'esistenza non è prescindibile dal tempo.
C'è un tempo per nascere, uno per vivere ed uno per morire. La nostra vita è legata ad un arco di tempo racchiuso tra due momenti, uno iniziale, l'altro finale. Se quell'arco di tempo non esistesse, non potrebbe esistere vita. Ma a ben guardare, senza tempo non potrebbero neanche esistere cause ed effetti, nè esperienze, nè speranze, illusioni, delusioni... Potrebbe esistere solo pensiero... ma un pensiero diverso da quello che conosciamo, perché anche in un ragionamento logico c'è qualcosa che viene prima e qualcosa che viene poi...
Ciò che ci turba, secondo me, è che al concetto di tempo non è necessariamente connessa l'idea della fine: solo quella del principio. Questo è il motivo per cui il nostro intimo sentire, quantunque consapevole della fine che verrà, respinge istintivamente l'idea dell'invecchiamento e della mo*rte.
Tuttavia, Prometeo, dici che "si vive (...) per rinnovarci". Questo rinnovamento, di cui parli, riguarda la sopravvivenza di una coscienza individuale? Mi parrebbe di sì, giacché se così non fosse, occorrerebbe parlare di un generico riciclarsi dei nostri elementi costitutivi, in totale assenza di alcunché che ormai possa più in alcun modo riguardare ciascuno di noi.
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